TECNOLOGIE DELLE AREE
Un microsistema così ampio ed avente al suo interno morfologie d’uso così diverse, non poteva non contemplare approcci tecnologici molto differenti. Pertanto nell’esplicitare gli obiettivi personali che adduciamo dall’interno del sistema, non possiamo certamente omettere di presentare tutta quella fonte di riflessioni che abbiamo tratto dalle tecnologie dell’area. Dalla plausibilità di tali obiettivi, collegati all’indole del luogo, esprimiamo spunti per ulteriori richieste a cui tutto il nostro sistema progettuale, in via di definizione, deve essere in grado di rispondere in modo soddisfacente.
RESTAURO
= Esempio unico ed emblematico individuabile nel microsistema è
quello dell’area della ex-polveriera. Fermo restando però che è
nostra intenzione allargare tale filosofia anche a tutte le situazioni
in cui ci troviamo a rapportarci con una morfologia comprendente il restauro.
La morfogenesi di riferimento a cui tendiamo dalla lettura di questo approccio
tecnologico è quella del riutilizzo di aree dimenticate o trascurate
dalla città, aree rimaste staccate dallo sviluppo urbanistico e
sociale del quartiere per molti anni a causa della sua destinazione di
aree militare, e che ora invece può rappresentare una soluzione
a molti dei problemi che gravano sull’intera città. Infatti tramite
un riutilizzo attento ed intelligente di questo fazzoletto di terreno,
si può rispondere sia a problemi di natura amministrativa che urbanistica
della città. Il recupero di quest’area è da noi interpretato
in duplice modo. Da un lato infatti miriamo ad una salvaguardia e tutela
di tutto ciò che rappresenta una risorsa storica e culturale dell’area:
edifici, percorsi, soglie e tracce in generale dell’evoluzione avvenuta
storicamente all’interno dell’area. D’altra parte invece prevediamo l’eliminazione
di tutte quelle infrastrutture che non possono rappresentare altro se non
un peso ed un’ostacolo ad una riconversione più dinamica e funzionale
dell’unità elementare: vecchi capannoni, recinzioni voluminose,
ostacoli ad un’utilizzazione organica e d’insieme dell’area.
RIORGANIZZAZIONE
= Con tale morfogenesi intendiamo invece intervenire su tutte quelle strutture
che attualmente sono sì funzionali ed operanti ma passibili di miglioramento.
E’ infatti grazie ad una visione maggiormente intraprendente, ed utopistica
quel tanto che può essere concesso ad una tesi di laurea progettuale
che intendiamo apportare alcune trasformazioni mirate in grado di rivelarsi
capaci di migliorare esponenzialmente il livello di risposta alle problematiche
emergenti dal contesto ambientale. E’ pertanto questa l’approccio tecnologico
che maggiormente abbiamo identificato con la nostra metodica progettuale.
Esempi di aree caratterizzate da tale approccio sono:
I
luoghi dello sport (piscina, campo di atletica, campo da calcio).
I
contesti ambientali (le pratine)
L’organizzazione
viabilistica.
NUOVE
REALIZZAZIONI = Tale approccio è da noi inteso come un evento applicabile
solo dove ve ne sia realmente la necessità e solo dopo attente e
prolungate riflessioni. Infatti la lettura del nostro contesto ambientale
ci spiega come non ci sia concesso nulla di superfluo, e soprattutto nulla
di già presente. Tutto ciò che realizziamo deve pertanto
essere in grado di arricchire il nostro sistema e non di aumentarne l’entropia.
Evento che se accadesse arrecherebbe un enorme danno a tutto il microsistema.
E’ pertanto in funzione di tali motivazioni che abbiamo circoscritto la
tecnologia delle nuove realizzazioni all’edificio del grattacielo.
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