Gli spazi labirintici

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Quattro esempi raffiguranti diverse forme di labirinto quale struttura archetipica dello spazio limitato dove ritroviamo l’idea di seguire una direzione in un luogo che non si conosce, per raggiungere una meta, come per esempio recarsi in un centro in cui si trova un tesoro nascosto.
Qui la mobilità "longitudinale" è molto maggiore della mobilità "laterale", una direzione è ad ogni istante favorita e considerata libera, mentre le altre sono obbligate, ridotte o annullate.
E’ proprio questa l’essenza del labirinto, un insieme complesso di corridoi collegati gli uni agli altri. Ed è questa complessità che stimolano l’individuo errante, mosso da una volontà di curiosità, a voler esplorare questi spazi visualmente limitati.



"Incisione del labirinto della Villa Pisani", Stra, G. B. Carboni, N. Randonnette, XVIII sec.


Incisione del celebre labirinto della Villa Pisani di Stra, che mostra lo sviluppo dei vialetti delimitati da siepi verso una torre centrale, incarnando l’immagine tipica del labirinto di Minosse.



"Casa ipogeica", Baldasare Forestiere, Fresno, (California) 1929-1946.


Ambiente ipogeico scavato nella roccia costituito da diverse stanze collegate da corridoi che ricorda sempre la struttura labirintica.



"Pianta per il grande giardino del castello di Luigi XIV a Versailles", Andrè Le Notre.


Nel labirinto progettato in epoca Barocca in cui buona parte della superficie è lasciata boschiva, ci sono due accessi in due angoli opposti della diagonale.
Il percorso viene piegato in curvature fantasiose e ornato di gruppi di statue.



"Pianta del palazzo di Cnosso", (Creta), XVI sec a.C.


Intorno ad una vasta corte centrale sono disposti diversi ambienti che si adattano ai vari livelli del suolo scavato in profondità. Le sale più importanti riproducono la struttura di una caverna creando un’atmosfera di mistero. Lunghi corridoi circondano le corti disposte in maniera asimmetrica. Non esistono porte monumentali o ampie scale per salire agli appartamenti reali, ai quali si accede attraverso stretti passaggi.





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Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
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