I luoghi dell'esporre

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Le immagini raffigurano alcuni edifici museali che ci sono sembrati interessanti, in quanto l’analisi del percorso museale parte dalla considerazione che lo stesso risulta essere uno dei fattori essenziali tra le varie componenti che concorrono a definire il profilo della progettazione espositiva e dell’assetto comunicativo di una mostra.
In questi casi il percorso determina una direzione ben definita scandita da collegamenti e soste dovute alla visione delle opere esposte, che determinano l’atto dello "scoprire" durante l’itinerario.

"Lo spazio museale è un succedersi di sale e gallerie. E’ utile pensare al modo in cui il visitatore si muove attraverso queste in termini di disponibilità non forzata di esperienze di successione, consistenti in una molteplicità di sensazioni simultanee."
"Tranne che in casi isolati , l’esperienza della visita ad un museo consiste nel vedere delle immagini in sequenza, tale sequenza essendo sperimentata da un osservatore che, muovendosi, incontra oggetti immobili. Per qualche aspetto è analoga al modo in cui facciamo l’esperienza di un edificio e di una città."


"Salomon R. Guggenheim Museum", Frank Lloyd Wright, New York (USA), 1943-1958.


La struttura presenta un percorso continuo senza elementi di passaggio o di contrasto. Le soste di questo itinerario individuano " nodi " di interesse che però non sono collegati da corridoi o elementi di interfaccia ma si susseguono lungo il percorso. La spirale conica del Guggenheim è ancora il dato funzionale di sequenze in serie della grande Galleria del Louvre o della linearità dell’Alte Pinakothek, percorsi cadenzati dagli oggetti esposti o se si preferisce cammini obbligati con stazioni previste.



"Atomium Museum", A. Waterkeyn, A. Polak Bruxelles (Belgio), 1958.


La struttura si compone di sale sferiche, dove vengono allestite mostre su temi differenti, e corridoi cilindrici di collegamento che generano un itinerario che si sviluppa nello spazio. Un sistema di percorsi che consente al pubblico di seguire itinerari attraverso i differenti collegamenti : il visitatore più casuale può imboccare la strada più veloce, il più interessato la più dettagliata.



"Museo del Tesoro della Cattedrale di San Lorenzo", F. Albini, Genova 1952-’56.


"... il visitatore come tanti eroi della leggenda, lascia la tranquillità del mondo superiore per avventurarsi nel ventre della terra ... scendere alla ricerca di un tesoro che, quando appare, è preludio alla vittoria dello spirito e premessa alla risalita ..." ; questo era l’ascetico punto di partenza di Albini : incassare sotto il livello del suolo una serie di pozzi collegati da cunicoli quasi come il percorso di una catacomba. E’ rilevante in questo esempio, oltre che il tema dell’accesso, la sala centrale espositiva e da questa la distribuzione a ventaglio verso gli altri tre centri di interesse ; questo schema consente un’andatura relativamente casuale e libera del visitatore.



"Alte Pinakothek", Leo Von Klenze, Monaco 1816.


La galleria come percorso principale continuo attraverso stanze in successione, senza possibilità di opzione, cadenzato dagli oggetti esposti concatenati in sequenza fissa, presenta il limite della rigidità cui i visitatori sono obbligati.



"Galleria degli Uffizi", Giorgio Vasari, Firenze 1560.


Il percorso è articolato in maniera più o meno continua mediante l’attraversamento della galleria, ma la stessa offre la possibilità di una osservazione selettiva attraverso cui raggiungere delle unità secondarie in sé compiute, che a loro volta presentano uno schema più variato.




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Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
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