L'INTERFACCIA

----------------------------------------------------------------------

"Voltarono un gomito del fiume, ed un cigno maestoso apparve, scivolando sulle acque verso di loro."
[Tolkien J. R. R., "Il Signore degli anelli"]


Dalla combinazione del percorso con la meta, si crea un’area di transizione che nello specifico definiamo "apertura", ma che in generale riconosciamo come l’elemento interfaccia. La tensione tra le caratteristiche proprie degli elementi "longitudinalità" e "centralizzazione", fa sì che la meta in quanto forma chiusa, con l’introduzione della direzione che unisce interno-esterno, si protenda verso l’esterno e a sua volta l’esterno ne penetri il margine.
"Avevano camminato tanto che non potevano più proseguire senza un breve riposo, e stavano tutti pensando ad un posto adatto per dormire, quando improvvisamente le pareti sulla destra e sulla sinistra scomparvero. Vi era una forte corrente di aria più calda alle loro spalle , e davanti l’oscurità era fredda sul viso. Si fermarono, radunandosi preoccupati.... avanti a loro e da ambedue le parti si estendeva un immenso salone" (nota 11).

Individuiamo l’elemento interfaccia laddove si verifica un evento che implica un passaggio di stato, dalla cupa ombra alla grande luce, o come succede quando due percorsi si incontrano, dando luogo ad una biforcazione o un incrocio, che, "dettando pronunciate implicazioni esistenziali" (nota 12) , determinano un evento "la scelta".
"Stavano camminando da parecchie ore, quando Gandalf ebbe il primo serio scacco. Innanzi a lui un ampio arco buio dava su tre corridoi che conducevano tutti nella stessa direzione, verso est; ma il corridoio sulla sinistra si tuffava in basso, mentre quello a destra si arrampicava in su, e quello centrale pareva continuare dritto, liscio e pianeggiante ma estremamente stretto" (nota 13).


lo stesso principio vale per tutti quegli avvenimenti che si producono durante il cammino, e che individuiamo come caratteri particolari del percorso , cambi di direzione,
"Sam camminava al suo fianco, silenzioso, e guardava di tanto in tanto, con stupore negli occhi, le alte vette ad oriente. A una svolta incontrarono, seduti su un sedile intagliato nella pietra, Bilbo e Gandalf immersi in una conversazione" (nota 14)
cambi di livello, ostacoli lungo la via,
"Di là partiva però anche, sulla destra, un sentiero che serpeggiava poi tra le vecchie querce di un bosco. Non lontano dall’incrocio, l’enorme carcassa di un albero sbarrò loro la strada ; era vuoto, ed una grossa fenditura dal lato opposto alla strada facilitava l’ingresso. Vi strisciarono dentro , e si sedettero, riposarono e consumarono un pasto leggero" (nota 15)
o elementi forti che catturando l’attenzione, sono capaci di interromperne la direzionalità. Intervenendo anche per un solo istante a modificare lo stato originario, rompono l’unità dell’elemento, e ricavano dalla divisione l’area interstiziale definita interfaccia . Così, un breve tratto pianeggiante lungo una salita , si comporta come il pianerottolo di una scala , che interrompendo il movimento ascendente o discendente, offre una pausa, che può indurre alla riflessione o alla sosta.
"L’ampia scalinata era solida e intatta. Contarono duecento gradini, bassi e larghi, in cima ai quali trovarono un’entrata ad arco con pavimento pianeggiante che conduceva nel buio. "Sediamoci a riposare, e mangiamo qualcosa qui sul pianerottolo" (nota 16).




----------------------------------------------------------------------
Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
Bibliografia Indice Schema Back Percorso