Adduzioni di qualità, riferite agli obiettivi di progetto : immaginario di riferimento.

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"L’uomo possiede, forse a differenza degli altri esseri viventi, la capacità di immaginare, tracciare e vivere con il pensiero, mondi assolutamente inventati, inesistenti nella realtà ma virtualmente possibili, desiderabili oppure detestabili. Quando l’uomo è davanti ad una scelta non opera analiticamente (...), ma immagina uno o più mondi virtuali. Opta per quello più desiderabile ed in base a questa opzione sceglie fra le varie alternative contingenti quella che appare in sintonia, e quindi più direttamente utilizzabile per avvicinarsi a questo mondo virtuale."
[C. Soddu, E. Colabella, "Il progetto mentale di morfogenesi"]


A questo punto abbiamo definito un ulteriore immaginario soggettivo di riferimento attraverso il quale è stato possibile misurare la qualità dello sviluppo progettuale. (nota 1)
Come già accennato, il nostro approccio è stato quello di accumulare più riferimenti, perfezionando progressivamente la struttura del progetto e gli obiettivi da raggiungere.
Dovendo intervenire apportando CURIOSITA’ e SORPRESA, dopo aver strutturato il paradigma indiziario, ci siamo resi conto che i caratteri di riconoscibilità delle diverse unità elementari, ci portavano a definire dei caratteri topologici dello spazio, che avevano lo scopo di aumentare nell’individuo queste sensazioni.
Abbiamo così definito diversi argomenti, ognuno dei quali rappresentativo di una qualità, un apporto possibile, che può essere attribuito ad uno o più elementi che compongono il nostro percorso. Facendo riferimento all’elemento "porta" abbiamo definito tre fasi distinte in cui scomporla a livello formale : "prima", "durante" e "dopo".
Nella fase "prima" ci si trova innanzi all’enigma da risolvere, bisogna pronunciare la "formula magica" che permetta l’apertura, dunque ci si trova di fronte ad un’ostacolo, un elemento che "blocca" il movimento.
"Durante" l’attraversamento della porta, l’apertura dei battenti che disegnano nell’aria due archi di invito ad entrare, fornisce la sensazione di ACCOGLIENZA per passare al "dopo" che invece fornisce indicazioni relative già all’elemento seguente.
L’elemento "percorso" invece, necessita, per incrementare la sorpresa, di essere movimentato per fornire stimoli diversi : il CAMBIO DI DIREZIONE, il CAMBIO DI LIVELLO e la CIRCOLARITA’ sono riconoscibili come caratteri topologici propri di questo elemento.

L’ABIGUITA’, l’ASIMMETRIA, la FENDITURA, l’ILLUMINAZIONE DINAMICA e STRUTTURALE e l’ILLUSIONE sono invece ulteriori qualità da apportare alla sequenza, che possono di volta in volta riferirsi ai diversi elementi che la compongono.
Il sistema di ORIENTAMENTO infine ci è servito per fornire un segno di riconoscimento lungo la sequenza oltre che una logica alla quale riferirsi per la colorazione degli elementi. Anche in questo caso ogni immagine è stata schematizzata in modo da poter essere utilizzata nella fase finale di rappresentazione del percorso.






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Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
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