La Corderia dell'Arsenale

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"La casa più lunga che larga, che io o qualsiasi altro abbia visto."
[J. De Chambes, 1459]


"Corderia dell'Arsenale", A. Lazzari, Venezia 1829.


"Qui si torceno le corde grandi, con le mani degli uomini, non senza fatica si muoveno..."

L’idea di ambientare uno dei nostri scenari nello spazio della Corderia dell’Arsenale parte dal ricordo, non diretto ma ecomediato dalla bibliografia, della prima Mostra Internazionale di Architettura "La presenza del passato".Correva l’anno 1980 quando si decise di realizzare per questa esposizione una vera e propria via lunga 70 metri all’interno dell’Arsenale, la "Strada Novissima".
"L’idea della Strada è nata a Berlino, (...) scoprimmo un meraviglioso LunaPark chiuso in un recinto con una piazzetta circondata da stands che imitavano con materiali effimeri facciate di case, il pianterreno al vero e gli altri piani in scala 1 :2 : una paradossale risposta ad un bisogno di città, di spazio chiuso ed accogliente al centro di uno dei crocevia dell’architettura moderna".
La progettazione è stata affidata a 20 architetti, ad ognuno di essi è stato richiesto di progettare una "facciata" pensando alla strada come un sequenza di case, ognuna da intendere come propria dimora, ambiente di lavoro, casa di abitazione o semplicemente come affaccio di un edificio collettivo destinato ad incontri di lavoro.
Nel bando di partecipazione si leggeva "si è voluto con questo rendere possibile una verifica immediata da parte dei visitatori, di quel ritorno alla strada come elemento costitutivo della città, che è uno dei termini fondamentali della ricerca postmoderna". In questo modo, la navata centrale delle Corderie funzionava da collegamento cadenzato tra gli spazi intercolumni contenuti nel passo longitudinale fra le due colonne, per l’occasione adibiti ad area espositiva.
Perché allora non immaginarvi localizzata solo per un momento la nostra idea di "percorso di scoperta"?
Siamo consapevoli di proporre un "itinerario" diverso rispetto al comportamento di un passante che lungo la via incontra sul suo cammino una vetrina, o di un visitatore che si appresta a percorrere una galleria ai cui lati sfilano in cornice autoritratti architettonici.




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Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
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