Innesco della progettazione: il ruolo del catalizzatore

Innesco della progettazione : il ruolo del catalizzatore

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"No, l'uomo che cerca veramente, l'uomo che veramente vuol trovare, non può accogliere nessuna dottrina. Ma quell'altro uomo, quello che ha trovato, quello può salutare con gioia ogni dottrina, ogni via, ogni meta: quello, più nulla lo separa dalle migliaia di quegli altri che viessero nell'eterno, che respirarono il divino"
[Hermann Hesse "Siddharta"]


Per innescare una progettazione dobbiamo sconvolgere l’equilibrio del nostro sistema di idee/richieste/riferimenti per scatenare una sorta di "reazione chimica" (nota 1) che equivale all’inizio di un processo di trasformazione controllabile a posteriori attraverso logiche progettuali.
Per fare ciò è necessario disporre di un elemento "catalizzatore" (nota 2) , il cui ruolo è quello di incrementare l’evoluzione del sistema senza essere necessariamente un elemento di per sé capace di incidere direttamente sul risultato finale.

Il catalizzatore è connotato da una forte carica di casualità/soggettività (nota 3) e può essere identificato in qualunque occasione, purchè capace di fornire uno stimolo, uno spunto per la partenza del progetto. Questa "occasione" ci è stata fornita dalla lettura di "Siddharta" il celebre racconto di Hermann Hesse, che ha contribuito, con la sua forte carica simbolica, alla definizione del nostro metaprogetto. Il racconto infatti si presta a molteplici chiavi di lettura ma la nostra interpretazione soggettiva riflette l’idea di un percorso da attraversare durante il quale scoprire, vivere diverse esperienze, con lo scopo di raggiungere una meta.

Nel racconto vi è poco di caratteristicamente individuato e di concreto ma la sua essenza, intrisa di una forte carica simbolica, descrive il percorso di ricerca interiore di un individuo, alla scoperta di se stesso, attraverso le circostanze esteriori del mondo. Siddharta raggiungerà e conquisterà la saggezza vivendola con tutto il suo essere, immergendosi totalmente in ogni esperienza, insoddisfatto da ogni dottrina, da ogni religione, da ogni sapere astratto.
Diverrà l’illuminato arrivando alle medesime conclusioni del Buddha attraverso una coraggiosa e intera esistenza.



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Siddharta : struttura della sequenza organizzativa del percorso.

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"Percorsi e luoghi si trasformano in ricordi, il tempo e lo spazio diventano la storia della sua esistenza."
[R. Schwarz]


Il racconto di "Siddharta" ci ha fornito, come già detto, lo stimolo iniziale, l’idea di partenza per organizzare il nostro metaprogetto. Infatti, abbiamo preso spunto dal significato simbolico del racconto, il percorso di ricerca interiore di un individuo durante la propria esistenza, per strutturare l’ipotesi della costruzione di una sequenza spaziale lineare che riflette questo concetto di ricerca e di scoperta.

Nello strutturare il nostro paradigma metaprogettuale abbiamo rivisitato il racconto di Siddharta attraverso una rilettura soggettiva nella quale abbiamo paragonato le esperienze di vita del protagonista alla volontà esplorativa di un individuo che si muove lungo un percorso selezionando diversi passi del racconto.
Questi sono stati interpretati come le diverse unità elementari appena individuate. La successione di elementi che si è determinata ha strutturato una SEQUENZA ORDINATRICE che ci è servita da griglia organizzativa fornendoci una "regola" per la disposizione degli elementi che avrebbero costituito il nostro percorso.

L’elemento "porta" che segna la partenza del percorso è secondo noi contenuto nella fase iniziale del racconto, dove vengono descritti l’infanzia di Siddharta, le preghiere, le sacre abluzioni e i sacrifici votivi come atti "preparatori" che determinano dunque l’inizio di quella che sarà la sua grande decisione : andare nella foresta a meditare per cercare se stesso.
Allo stesso modo la "porta" di fine percorso è descritta nell’ultima parte del racconto durante il saluto di Vasudeva che lascia Siddharta per andare nella foresta e unirsi all’unità e nel dialogo con Govinda nel quale il protagonista rivela di aver esaurito la sua ricerca spirituale e dove metaforicamente noi leggiamo la fine del percorso. I "luoghi", qui intesi nella accezione dello "stare", sono stati interpretati all’interno di quei passi che segnano nella loro interezza le fasi principali della vita di Siddharta : l’adolescenza, la gioventù, l’età adulta, l’età anziane e la vecchiaia sono i periodi nei quali si susseguono diverse vicende, ma durante i quali il protagonista si trattiene in quel tipo di esperienze acquisendo le maggiori conoscenze.

I punti che segnano i passaggi tra queste diverse fasi, i momenti di riflessione, del raggiungimento quindi di una evoluzione interiore superiore, o i passi che descrivono i viaggi di Siddharta, sono diventati metafore dei "percorsi".
Là dove invece il protagonista si sofferma lungo il suo cammino fisico e spirituale, durante quelle pause, dunque, nelle quali prenderà le più importanti decisioni della sua vita, come quella ad esempio di lasciare i discepoli del Buddha per proseguire la sua ricerca da solo, abbiamo letto le "interfacce". In particolare, nel racconto, Siddharta si appresta ad oltrepassare più volte la sponda di un fiume, "il fiume del divenire", presso il quale riceverà la rivelazione, l’illuminazione improvvisa circa la causa del dolore e il mezzo per eliminarlo, che è poi la meta che si prefigge di raggiungere nella sua ricerca.

Abbiamo riletto tre volte il passaggio sulla stessa interfaccia/fiume anche se nel racconto Siddharta vi ripasserà numerose altre volte, in quanto in quei particolari passi il fiume viene percepito come una barriera da attraversare, un interfaccia appunto, mentre in seguito assumerà un significato diverso, perdendo i connotati della materia, per assumere un valore più alto, divenendo l’espediente simbolico impiegato per raggiungere la più elevata spiritualità.




SEQUENZA ORGANIZZATIVA <TESTO>

Legenda

PORTA Percorso Interfaccia Meta
Porta Percorso Interfaccia Meta



SCHEDA RIASSUNTIVA: SEQUENZA

1. Studio e preghiera nell'infanziaPORTA
2. L'abbandono della casa paternaPercorso
3. L'arrivo presso i SamanaInterfaccia
4. ADOLESCENZA: ascesa e meditazioneMeta
5. La decisione di trovare il BuddhaInterfaccia
6. La ricerca di GotamaPercorso
7. Lungo il camminoInterfaccia
8. Continua il camminoPercorso
9. Nei pressi del giardino di JetavanaInterfaccia
10. GIOVENTU': la dottrina del BuddhaMeta
11. La decisione di lasciare GotamaInterfaccia
12. Attraverso il boscoPercorso
13. Il risveglioInterfaccia
14. Riprende il camminoPercorso
15. L'arrivo al fiumeInterfaccia
16. Attraverso un villaggioPercorso
17. All'ingresso Interfaccia
18. ETA' ADULTA: la vita fra gli uominiMeta
19. La scelta di abbandonare la cittàInterfaccia
20. Errando nel boscoPercorso
21. Il fiume nel boscoInterfaccia
22. ETA' ANZIANA: la vita nella capannaMeta
23. La fuga del figlioInterfaccia
24. La ricerca del figlioPercorso
25. Verso l'altra sponda del fiumeInterfaccia
26. Seguendo le tracce del figliopercorso
27. Alle porte della cittàInterfaccia
28. La decisione di rinunciare al figlioPercorso
29. Il ritorno alla capanna nel boscoInterfaccia
30. VECCHIAIA: la meta raggiuntaMeta
31. Il dialogo con GovindaPORTA




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Questa pagina è stata progettata da Claudia Dalmino e Luigi Lattanzi (a.a. 1995-'96)
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