IDENTITA' COME RICORDO
 
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 "I figli"
E una donna che reggeva un bambino al seno domando': 
parlaci dei Figli. 
Ed egli disse: 
I vostri figli non sono i vostri figli. 
Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita. 
Essi non vengono da voi, 
ma attaverso di voi, 
E non vi appartengono benche' viviate insieme. 

Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri, 
Poi che essi hanno il loro pensieri. 
Potete custodire i loro corpi,ma non le anime loro, 
Poi che abitano case future, che neppure in sogno potrete visitare. 
Cercherete di imitarli, ma non potrete farli simili a voi, 
Poi che la vita procede e non  
s'attarda su ieri. 
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre freccie vive, sono scoccati lontano. 
L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero infinito, e con la forza vi tende, affinche' le sue freccie vadano rapide e lontane. 
In gioia siate tesi nelle mani dell'Arciere; 
Poi che, come ama il volo delle freccia, cosi' l'immobilita' dell'arco. 

Kahlil Gibran
Quetso giorno e' finito,
serbiamo cio' che ci e' stato donato.
Ci siamo incontrati appena ieri
in un sogno,
insieme abbiamo costruito
una torre nel cielo
ed abbiamo intonato canti di gioia.
Gioia
che germogliera' e fiorira'
sul celeste albero del nostro cuore
e ci condurra'
nella preziosa casa della vita..
 
 Kahlil Gibran

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