In
generale, mi sembra di vedere, tra i giovani di adesso, una particolare
attenzione per la memoria, piu' che altro la memoria di un ben preciso
periodo, cioe' gli anni '70, quando i nostri genitori avevano la nostra
eta'. Molti sono affascinati da questo periodo e dai suoi protagonisti,
ma probabilmente e' un ricordo un po' mitizzato. Sicuramente la realta'
era un' altra cosa, ma vedo che spesso vengono citati come gli anni in
cui davvero si viveva pienamente, non solo perche' ci si divertiva, si
viaggiava,..ecc., ma anche perche' ci si impegnava politicamente, si credeva
di poter cambiare le cose tutti insieme. |
Credo che la nostra identita', oggi, sia fortemente influenzata da quel
periodo, o meglio: dall' idea che noi abbiamo di quel periodo. Siamo affascinati
dalla ribellione, soprattutto da quella nei confronti dei genitori, ma
anche dal fatto che vennero messe in dicussione istituzioni sacre, come
l' universita'. Questo rimanere "incantati" di fronte ad un musical come
"Jesus Christ Superstar",o "Hair", o un libro di Kerouac, potra' anche
essere un errore, o un' illusione, ma credo che possa anche essere costruttivo.
Non e' un volgersi indietro con nostalgia,ma si vuole anche seguire l'
esempio dei giovani di allora, continuare alcune delle loro idee, quelle
ancora attuali, ovviamente. Ad esempio, non c'e' piu' la carica rivoluzionaria
di allora, mi sembra. Sono piu' attuali altre cose, come l' impegno sociale,
il progettare qualcosa insieme...Ma forse questo discorso non e' cosi'
generale. Si riferisce ad alcuni, non a tutti i giovani. In realta', tanti,
a pensarci meglio, piuttosto che guardare al passato, pensano a cogliere
il presente, a goderselo finche' si puo', cioe' prima di entrare nello
stressante mondo del lavoro o prima di avere una famiglia. Il discorso
puo' quindi essere valido solo per una parte di giovani; per gli altri,
l' identita' che viene dal ricordo e' qualche cosa di indiretto,
di cui non ci si rende conto. |