riflessioni ed incrementi - seconda fase
 
 
    Mi sono reso conto che il primo scenario era il risultato di una generazione troppo libera, nella quale il paradigma si limitava ad essere un semplice strumento di scansione temporale di progetto. Si poteva arrivare ad infinite soluzioni ma non tutte riconducibili alla medesima idea di "ombrello di Ulisse". Occorreva un incremento di complessita' ed una restrizione del campo d'azione della prima fase generativa.

Ulisse non ha fretta di andare, lotta contro il destino per giungere alla sua Itaca ma il desiderio di mettersi alla prova e superare i propri limiti e' piu' grande. Il suo ombrello non e' spiccio e superficiale ma un compagno di viaggio con cui condividere profonde avventure, esperienze ma non momenti di "felicita' provvisoria".
Non penso all'ombrello come qualcosa di temporaneo "usa e getta" ma come un riparo per i momenti meditativi sotto il quale prendersi una pausa, magari chiacchierando con un amico senza curarsi della pioggia. Puo' essere divertente.
Mi piace credere di avere da qualche parte un riparo a cui ricorrere non tutti i giorni - potrebbe appiattirsi e diventare abitudine - ma solo quando il bisogno di ritrovare quiete e spensieratezza lo richiede. Come per chi ha una moto in garage.
Cosi', una volta decisa la forma del riparo, posso uscire e godermi la passeggiata.

Formulando regole generali di base, ho concluso che l'ombrello finale poteva essere "di Ulisse" se: 

- soddisfava contemporaneamente i miei obiettivi, anche se molto contrastanti. A tale scopo doveva avere una copertura resistente e protettiva (concreto) ma allo stesso tempo adattabile ad una struttura completamente modellabile, plasmabile, sempre aggiornabile tale da stimolare la fantasia del suo portatore (sognatore - "mare delle continue possibilita');

- soddisfava la mia identita' come poetica, pertanto doveva permettere ad altri telai di attaccarsi sfruttando la modularita' della struttura o ricorrendo ad eventi che le attribuivano tale caratteristica;

- lasciava aperte varie interpretazioni e permetteva plurime combinazioni, non solo formali ma anche anche scalari;

- una volta decisa la combinazione, era pratico nella sua peculiare modularita' e modellabilita'. 

  
segue