Biplano
R. Bach
[...]Sono stati costruiti per i piccoli campi erbosi,i biplani.Non c'erano aereoperti nel 1929.Ecco anche il perché delle grandi ruote.Dovevano correre sui solchi di un pascolo , su un ippodromo,su una strada di campagna.Sono stati costruiti per decollare da piccoli campi, perché lá si trovano i passeggeri, perché era sui piccoli campiche si facevano i quattrini . L'erba si trasforma in una macchia di feltro verde , e il biplano é giá leggero sulle ruote.E improvvisamente la terra non c'é piu`. Le ali scintillanti salgono dolcemente verso il cielo , il motore romba nell'alloggiamento risonante , le grandi ruote girano a vuoto , staccate da terra. Ascolta!Il vento fra i tiranti! E ora é qui , tutto intorno a me. Noné scomparso per sempre. non é finito nei libri ingialliti e polverosi pieni di foto sbiadite e polverose. Eccolo questo istante, con tutto il suo sapore.Il sibilo nelle orecchie, il garrire della sciarpa... il vento![...]
[...]Quella fattoria, laggiú. Come posso dire se é una fattoria di oggi o una fattoria del 1931? C'é un'auto nuovo modello sulla strada. E` l'unica cosa che mi permette di dire che il tempo é passato. Non sono coloro che fanno i calendari a darci la sensazione del tempo, del nostr tempo, ma quelli che disegna no le automobili e le lavastiviglie e i televisori e tutte le cose di moda. Perché senza un' auto nuova il tempo rimane immobile. Trova un vecchio aeroplano, e con qualche cicchetto e un lancio dell' elica scintillante potrai annullare il tempo a tuo piacimento, plasmarlo in una forma piu` bella, dargli un aspetto piu` piacevole. E` una macchina per evadere, questa. Salta nell'abitacolo, manovra le leve, apri le valvole, avvia il motore, sali dall`erba nell'immutevole oceano d'aria e sarai padronedel tuo tempo.[...]
[...]Curioso, peró, il biplano non sembra in palla: come se non fosse contento di essere quí. Sembra che abbia un presentimento, una sorta di diffidenzache annulla persino la sicurezza della spiaggia sconfinata. Che cosa c'é che non va? Diamine, é che non sono ancora abituato a lui, come lui non é non é abituato a me. Ci vorrá tempo, [...]
[...]Quí, in questo pascolo melmoso, ho seguito le loro orme. Questo é un campo da giramondo. Quí non c'é torre di controllo né pista, niente rifornimento di carburante e di olio, niente camionetta col "follow-me" che mi dice dove devo parcheggiare. Non c'é traccia del presente, non c'é segno del tempo nell'aria. Se voglio posso trovare dei punti di riferimento nelle carte e nei documenti che ho con me e dove c'é scritto 1936 e 1945 e 1964. Oppure possobruciarli tutti. Posso bruciarli e spargere la cenere nella melma nera e versarci su altro fango ancora, e cosí sarei completamente solo nel tempo presente. [...]
[...]La mano sulla cloche la prova degli equilibratori e del timone, le dita sull'interruttore del magnete << Contatto! >>: tutto ció é parte di colui che cerca orizonti perduti un migliaio di anni fa. << Questa volta >> pensa. << Forse questa volta. >> La ricerca, sempre la ricerca. Durante un normale volo su regioni sorvolate quotidianamente dal Volo 338, dalla stipata cabina di comando di un jet di linea o dall'abitacolo di un aereo da turismo, gli occhi del viandante guardano giú, a cercare tesori nascosti: ma i Campi elisi non si vedono, la valle della felicita` non viene scoperata. Di quando in quando, il vagabondo si irrigidisce nell abitacolo, fa un cenno al secondo pilota perche` guardi giu`, inclina un' ala per avere una visuale migliore. Ma l`erba non é mai abbastanza verde; quelle sono erbacce sulla riva dell`aqua, una striscia di terreno incolta tra il prato e il fiume. Ogni tanto l`ideale si riflette nel cielo. Ogni tanto c`é un attimo di perfezione: una nuvola compatta e brillante contro il cielo compatto e brillante. Vento e nuvola e cielo; comuni denominatori della perfezione, eterni. Puoi cambiare la terra. Estirpare l`erba spianare le colline, spianare su tutto questo una cittá. Ma puoi estirpare il vento? Seppellire una nuvola nel
cemento? deformare il cielo per adattarlo all`immagine che uno se ne fa?Mai .Cerchiamo una meta e ne troviamo un'altra. Conservando il nitido ricordo della perfezione che fu, e nelle decine, nelle centinaia, nelle migliaia di ore durante le quali vagabondiamo per il cielo scopriamo una perfezioni molto diversa. Viggiamo verso un paese di gioia, e nella ricerca troviamo la via che altri piloti avevano esplorato prima di noi. Essi parlavano di solitudine nei cieli e noi troviamo la solitudine. Parlavamo di tempeste; ed ecco le tempeste, che ancora ci minacciano. Parlavano di unsole alto, di cieli scuri e di stelle cosí splendenti come da terra non se ne videro mai; tutto ció é rimasto.[...]