Sommario | “Così quando voglio parlare di Cartagine,
è in me che cerco ciò che ne dirò, e in me trovo l’immagine
di Cartagine; ma questa immagine l’ho ricevuta per mezzo del corpo, cioè
per mezzo dei sensi del corpo perché è una città in
cui sono stato fisicamente presente, che ho visto, percepito con i miei
sensi, di cui conservo il ricordo, cosicché ne trovo in me
un verbo quando intendo parlane.
Questo “verbo” è l’immagine che ne conservo nella mia memoria; non questo suono, queste tre sillabe che pronuncio quando nomino Cartagine, neppure il nome che penso in silenzio durante un certo intervallo di tempo; no, è ciò che vedo nella mia anima quando pronuncio queste tre sillabe o anche prima di pronunciarle”. Agostino, De trinitate |