Benvenuta estate .
Alla tua decisa maturità
m ' affido .
Mi poserò ai tuoi
soli ,
ricambierò alla terra
in tanto sudore e caldo
delle mie adempiute nutrizioni
i suoi veleni vitali .
Lascio la primavera
dietro di me
come un amore insano
d ' adolescente .
Lascio i languori e le
ottusità ,
i sonni impossibili ,
le faticose inerzie animali
,
il tempo neutro e vuoto
in cui l ' uomo è
stagione .
Io che non spunto a
febbraio coi mandorli ,
non mi compiaccio all ' arido
sapore
di sasso
che acuisce
il gusto dolce dell ' acqua
dei rivi
,
alle gocciole
chete
di nuvola
randagia
che vanno in
punta di piedi
in compagnia dei pensieri ,
non colgo il biancospino ;
che amo i tempi fermi
e le superfici chiare ,
e ad ogni transizione
di meriggio ,
rotta l ' astrale identità
del mattino ,
avverto gli spazi irritarsi
,
e sento il limite e il
male
che incrinano ogni cambio
d ' ora ,
saluto nel sole d 'estate
la forza
dei giorni più eguali .
Ai punti estremi , alle stagioni
violente ,
come sotto il frantoio
dei pericoli
dove ogni inquietitudine si
schianta
prendo le sole decisioni
buone ,
la mia fuggiasca fecondità
ritrovo .
di Cardarelli