Io non so né perché venni  al mondo;né come;né cosa sia mondo;né come io stesso mi sia.
E s'io corro a investigarlo, mi ritrovo confuso d'una ignoranza sempre piú spaventosa. Non so cosa sia il mio corpo, i miei sensi, l'anima mia; e questa stessa parte di me che pensa ció ch'io scrivo, e che medita sopra di tutto e sopra se stessa, non puó conoscersi mai. Invano io tento di misurare con la mente questi immensi spazi dell'universo che mi circondano. Mi trovo come attacato a un piccolo angolo di uno spazio incomprensibile, senza sapere perché sono collocato piuttosto qui che altrove; o perché questo breve tempo della mia esistenza sia assegnato piuttosto a questo momento dell'eternitá che a tutti quelli che precedevano, e che seguiranno.Io non vedo da tutte le parti altro che infinitá le quali mi assorbono come un atomo.

                                                                                                                             da "le ultime lettere di jacopo  ortis"
(ugo foscolo)


 
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