Verso la fine del 1500 era vicerè
di sicilia don Marco Antonio Colonna il quale aveva una figliola
di nome Vittoria. Un giorno la fanciulla andò sposa ad un
grande di spagna, portando in dote quel territorio ad ovest di ragusa,
fitto di boschi, nei quali trovavano rifugio numerosi banditi.
Cosa fece Vittoria?
La nobildonna scrisse al re di Spagna
e chiese il perdono per quegli sventurati. Volle poi assegnare loro una
parte di quei terreni con l'obbligo di coltivarli e di corrispondere alla
proprietà un compenso annuo in natura. Non solo: pensò di
costruire un centro abitato, in quelle terre, vicino alla foce del fiume
Ippari. Era situato su una lieve altura a strapiombo sul mare, e quindi
esposta alle frequenti insidie dei corsari. Parve allora più consigliabile
costruire la nuova città in un luogo più interno e più
sicuro.
Sorse così Vittoria, dal
nome della sua fondatrice, nel retroterra, poco a nord dall'antica città
di Camarina.
La fondazione della nuova città
reca la data del 24 aprile 1607.
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