Il
paradigma narrativo
Ho scelto come
catalizzatore narrativo l'episodio fondamentale della tragedia "I sette
contro Tebe" del poeta greco Eschilo: in seguito ad una disputa sul comando
della città, Polinice (figlio di Edipo) muove guerra al fratello
Eteocle e a Tebe, dopo aver chiamato in suo aiuto gli Argivi. Un messaggero,
incaricato di spiare il nemico, fa ritorno in città e riferisce
ad Eteocle gli esiti del sorteggio secondo il quale sono state assegnate
ad ognuno dei condottieri nemici una delle sette porte da espugnare. Il
messaggero si dilunga a descrivere ognuno dei sette guerrieri, soffermandosi
particolarmente sulle insegne che ognuno porta sul proprio scudo; contemporaneamente
Eteocle designa il guerriero tebano che si opporrà a ciascun duce
nemico.
Da questo episodio
centrale della tragedia ho dedotto la struttura da applicare al mio sito:
nella home-page presenterò il personaggio narratore (di mia invenzione)
che, così come il messaggero della tragedia, avrà il compito
di illustrare all'utente (Eteocle) tutto ciò che egli vuole scoprire.
Le varie pagine visitabili grazie a dei links, così come i guerrieri
a cui sono associate, avranno tutte lo stesso peso e il loro ordine di
lettura sarà suggerito, ma non imposto, dal narratore.
I contenuti delle
pagine sono stati dedotti con un criterio del tutto personale dalle raffigurazioni
presenti sugli scudi dei guerrieri argivi, tramite libere associazioni
di idee più o meno immediate:
-
Tideo: "...ben forgiata
una volta celeste che di stelle barbaglia; e nel mezzo si staglia lucendo
al sommo di sua luce il più nobile degli astri, l'occhio della notte...";
ho collegato questa immagine poetica alle ricchezze interiori, ovvero alla
cultura, alla sapienza.
-
Capaneo: "...ha come insegna un uomo ignudo,
di fuoco un portatore..."; il fuoco è qui da me associato all'energia
e dunque a ciò che nel paese è il punto di forza.
-
Eteoclo: "...guerriero
in perfetta armatura per i gradi della scala s'accosta alla torre nemica,
che diroccare intende..."; la scala è stata presa come sinonimo
del sogno.
-
Ippomedonte: "...vile artefice non fu
davvero chi l'effige compaginò, dico Tifone eruttante dall'infiammata
bocca cupa caligine, del fuoco volubile sorella..."; ho associato l'essere
mostruoso ai problemi presenti nella vita del comune.
-
Partenopeo: "...infissa
con ingegnosa opra di chiodi maneggia quell'infamia della nostra città,
la crudivora Sfinge, sbalzato barbagliante mostro che fra gli artigli blocca
uno dei Cadmei..."; la Sfinge come simbolo dei misteri, degli aneddoti,
delle curiosità...
-
Anfiarao: "...né insegna sul disco
è sbalzata: ottimo vuole non già apparire, ma essere...";
il vuoto dello scudo di questo guerriero mi fa pensare alla saggezza popolare
ed alle tradizioni conservate dagli anziani.
-
Polinice: "...doppia è l'insegna
che sopra v'è impressa. Donna d'onesto aspetto un uomo guida martellato
in bronzo, di certo un guerriero...". La donna sarà al centro di
questa ultima pagina.
In ogni pagina verrà presentato
un nuovo personaggio, così come ad ogni guerriero è stato
opposto un combattente tebano.