La sera mi fermai a riposare in una trattoria che mi era 
                                                                   parsa accogliente sin dalla prima occhiata e, giunto alla fine 
                                                        del mio desinare, decisi di concludere la cena con un grappolo 
                                           di quell'uva pregiata che cresce abbondante in quei 
                              luoghi assolati; mentre la mia bocca assaporava 
                il dolce succo del primo acino dorato ecco che mi 
       si affiancò un uomo di età indefinibile che mi 
   scrutava con attenzione senza pronunciare parola. 
Dopo qualche minuto di silenzio, afferrò una sedia 
e mi si sedette accanto mentre le dita della sua 
mano destra staccavano dal mio grappolo il chicco  
più grosso e panciuto. Al mio sguardo sorpreso  
l'uomo rispose con una risata stridula ed il bel  
chicco sparì nelle sue fauci. Qualcuno mi gridò 
dal tavolo accanto: «Straniero, hai fatto la  
conoscenza di Pietro u pazzu!». Il nuovo  
arrivato mi fissò dritto negli occhi:
«Trasi rura e nesci modda»  
disse, lasciandomi interdetto. Poi continuò:  
«Camminannu camminannu  
ma vaiu toccannu».  
Nuovamente rimasi pensieroso.  
L'uomo scoppiò in una risata  
ancor più stridula della prima e, 
mentre se ne andava, mi gridò:  
«Muovi la mano e saprai le risposte...» 

 

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