"...quando per la prima volta entrai
in Nubecola ricordo di essermi fermato in una trattoria:c'era un bel pergolato
sostenuto da un muretto; in mezzo a questo, una lapide.Pensai fosse un
ricordo
di un'alluvione del Tanaro e
non vi diedi al momento molto peso.Quando mi alzai da tavola
per raggiungere le sponde del
fiume lessi quasi senza volerlo la scritta sulla lapide:
"Giuseppe Medico d'Corpu/qui
spiccò insuperabile/salto in profondità/
anno 1926/espatriato poi fece/riprova
ritornato in patria/
anno 1954/non saltò più".L'oste
gentilmente
mi spiegò l'inscrizione:tale
Giuseppe Medici, detto d'Corpu,emigrò
in
Argentina da cui tornò,dopo
aver fatto fortuna,per
scommettere con gli amici che
sarebbe riuscito a saltare con un sol
balzo il muretto alto 1 metro
dalla parte della locanda e 4 dalla strada. Egli saltò
e molte altre volte tornò
a saltare,fino a che a 63 anni "non saltò più" e volle la
lapide...e
la dettò egli stesso!
E così riflettevo:il mio paese è il più umano del
mondo, bisogna scoprirlo così, guidati soltanto dalle genuine curiosità...