IL
TERRITORIO
Settime, in provincia di Asti,
si trova a otto chilometri dal capoluogo. L’abitato si stende su
colline armoniose tra vigne e boschi e si e’ gradualmente sviluppato attorno
al castello, semplice e austero, edificato dopo il 1309, anno in
cui il primitivo castello fu distrutto insieme al centro abitato, nel corso
della lotta tra Guelfi e Ghibellini astigiani.
Per chi giunge da Asti, in
direzione nord-ovest, lungo la Val Rilate, e’ il primo castello in una
zona trapuntata di piccoli paesi, in cui quasi ognuno aveva un tempo una
dimora di conti o marchesi.
I due versanti su cui domina il
paese, hanno caratteristiche assai diverse. Più dolcemente
degradanti le colline verso la Val Rilate, più ripide,
solcate e tortuose quelle verso Valle Andona e Val Granda.
Nelle prime, la diversa struttura
del terreno, costituito prevalentemente da "terra bianca" con affioramenti
nel fondovalle di "tu blu" , ossia argilla grigia, ha permesso un maggiore
sfruttamento dal punto di vista agricolo, con seminativi e prati.
Nelle seconde, le caratteristiche
delle "terre rosse", unitamente alla difficolta’ di coltivazione dovuta
alla forte pendenza del terreno, ha permesso la sopravvivenza di boschi
di castagno in quei versanti esposti a nord.
La coltivazione del castagno da
frutto tuttavia, non e’ mai stata tanto intensa e ampiamente diffusa, come
aveva gia’ testimoniato lo storico De Canis, nella sua descrizione
Statistica della Provincia di Asti all’inizio dell’Ottocento, osservando
che in questa zona a nord di Asti, "trovansi folte selve ed intricati boschi
di castagno, di quercia, di olmi, quantunque pero’ non vi siano castagneti
come nelle Langhe, non essendovi che qualche particolare il quale n’abbia
delle piante sparse qui e la’ tra le selve e sulle ripe de’ fondi,
per semplice proprio uso non gia’ per farne commercio". La
coltivazione di questa specie infatti era finalizzata principalmente alla
produzione di legname.
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