I colpi della mazza su un blocco di latina, il rumore degli
zoccoli di asini e muli sulle valate(basole di pietra), il picchiettare
della pioggia, di certo scandirono, una volta, il tempo nella Valle. I
suoi abitanti si volsero al cielo per trovare una
divinita` da invocare. Nacquero cosi' credenze e riti che, ancora oggi,
rimangono genuina testimonianza ed espressione del singolare sentire religioso
di una dignitosa civilta`.
Quindi orazioni, espressioni devote, scongiuri e soprattutto
le feste in onore dei Santi accarezzate con il pensiero, preparate con
il cuore e l'azione, non solo come giusto riposo alle fatiche dei giorni,
ma anche come dovuta forma di ossequio e rispetto per gli dei
loci (i patruna 'u luocu) mediatori dei bisogni di protezione e
di rassicurazione del singolo e della Comunita`. Timorosi di perdere la
propria identita` religiosa e di gruppo sociale, nel lungo e lento processo
di passaggio dalla religione pagana a quella cristiana, anche gli abitanti
di Comiso sostituirono alle divinita` che prima adoravano gli omologhi
che trovavano nella nuova religione. Quasi richiamando una continuita`
con la figura della casta dea Diana, dell'ideale pantheon
mistico comisano e`, da secoli, protagonista la Madonna, sotto ogni forma:
Addolorata o delle Grazie, Annunziata o del Monserrato...