STORIA
Nei pressi della cittá sono state scoperte alcune
stazioni preistoriche del neolitico, dove sono stati rinvenuti scheletri
e ceramiche con ornamentazioni e graffiti dell'etá dei metalli (II
millennio a.C.) e l'abitato di Scornavacche, dal quale sono venuti alla
luce molti reperti importanti sistemati oggi al Museo Archeologico lbleo
di Ragusa. L'abitato, posto nei pressi del Dirillo, fu fondato dai greco-siracusani,
come stazione carovaniera, lungo la via interna che univa Siracusa a Gela
e quindi ad Agrigento e Selinunte. La caratteristica principale dell'abitato
di Scornavacche é il ritrovamento frequente di piccoli forni per
la cottura dell'argilla e di tutti i derivati di questa attivitá.
Una di queste fornaci, completamente ricostruita, si trova al Museo Archeologico
di Ragusa. Le origini di Chiaramonte si fanno risalire alla prima metá
del Vl sec. a.C. quando i greco-siracusani fondarono, nei pressi
dell'attuale abitato, la cittá di Akrillai, circa settant'anni dopo
Siracusa. Distrutta degli Arabi, i superstiti si rifugiarono nei pressi
del monte Arcibessi e ricostruirono un nuovo centro abitato, che
prese il nome di Gulfi.
Gulfi non ebbe vita lunga, infatti, nel 1299 fu distrutta dagli
Angioini, e la maggior parte dei suoi abitanti, fra cui donne e
bambini, furono massacrati in maniera raccapricciante.
Manfredi Chiaramonte, una volta che gli Angioini furono cacciati
dalla Sicilia, raccolse i superstiti di Gulfi e ricostrui una cittá
in un
luogo piú alto, la cinse di mura, le costrui un castello a difesa
e le
mise il nome del suo casato, Chiaramonte. Dopo questi
avvenimenti la cittá venne a far parte della contea di Modica,
seguendone le sorti future.
Anche Chiaramonte subì le tristi conseguenze del terremoto del
1693, che portó alla distruzione del castello e di buona parte
dell'abitato.
Con Regio Decreto dell' 8/8/1881, a Chiaramonte fu aggiunto il
nome di Gulfi, a ricordo dell'antico nome della cittá.