catalizzatore narrativo


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Come mio catalizzatore narrativo ho scelto Marcovaldo di
Italo Calvino.
La figura affascinante di un uomo di animo semplice, padre di famiglia numerosa, che lavora come uomo di fatica o manovale in una ditta, "uno degli ultimi eroi alla  Charlie Chaplin".
Particolarmente interessante e' il suo attegiamento in un certo senso titanico, contro ogni avversita' dell'ambiente artificile / "artificializzato" :

..."in mezzo alla citta' di cemento e asfalto, marcovaldo va in cerca della natura..." : in cerca di "un altrove", come Calvino stesso chiarisce nella sua autoprefazione al libro.

"Marcovaldo" [le stagioni in citta'], si articola in venti novelle, una per ciascuna stagione, e il ciclo delle quattro stagioni si ripete  dunque cinque volte. Alla struttura complessiva dell'opera io ho affiancato altre sottoletture.

A. la presenza di tre voci narranti, di cui due proprie ed una impropria. Marcovaldo rappresente chiaramete un tipo di narrazione interno alla storia: ad esso si alterna la voce di un narratore onniscente (voce esterna alla trama) che raccorda le varie avventure/disavventure di Marcovaldo.
questi due tipi di narrazone sono da me definite proprie, in contrapposizione al/agli interventi di un "curtatore".
La voce del curatore e' del tutto oggettiva e completamente estranea alla storia narrata, la sua unica preoccupazione e' quella di chiarire l'uso di alcuni termini o concetti presente durante la narrazione.

B. Possiamo anche stabilire delle interazioni delle tre voci.
"Il curatore" interviene con funzione esplicativa,unicamente di chiarimento: questo e' anche dovuto al carattere fiabesco, che, assumendo in alcune situazioni dei toni prosaici, ha bisogno di spiegazione.
La voce del narratore onniscente e quella di marcovaldo si alternano vicendevolmente, e in particolar modo la voce esterna alla narrazione si presenta come un modo per integrare quelle carenze che emergono dai soli pensieri e dialoghi di Marcovaldo.

C. Nella narrazione di ognuna delle novelle e' presente un certo tipo di dinamica:

* introduzione con presentazione dello scenario e della situazione in cui la storia prende vita ad opera del narratore onniscente e viene caricata di una certa oggettivita'.

*un intreccio, o meglio una fabula, in cui Marcovaldo si muove e vive,ed in cui possiamo conoscere la sua continua meraviglia e voglia di scoprire continuamente il mondo che l circonda.
In questa situazione la narrazione e, o puo' essere interrotta dagli interventi del narratore onniscente e del curatore.

* A queste due fasi segue una conclusione tracciata [quasi sempre] dalla voce del narratore onniscente che le conferisce un sentimento tragi-comico ed in cui spesso "viene ribaltato il ribaltarsi delle parti".

**dalla introduzione viene presentata una realta' che viene continuamente reinterpretata e rivisitata dallo sguardo di Marcovaldo in una fase virtualmente intermadia alle prime due.
Ed e' prorpio in coincidsenza di questa reinterpretazione della realta' che si hanno anche degli "effetti sorpresa" che sconvolgono un certo tipo di equilibrio gia' preesistente.
un effetto sorpesa che viene generalmente adombrato nella conclusione.
 



 

Assieme a Marcovaldo credi che possa essere un buon     catalizzatore "Flush" di Virginia Woolf. Una storia narrata attraverso gli occhi di un cane.Anche in Flush e' evidente la presenza di due diversi punti di vista:
quello di Mss. Barrett e quello di Flush,entrambi raccontati da una voce fuori campo, da un narratore onniscente.
E' chiaro nella traccia l'incontro con nuove realta' che spinge alla creazione di nuovi sapere/congetture, che costringono ad una  rilettura della realta' in una continua contaminazione tra mondo animale e umano.
 



 
 
 

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