

LUIGI RUSSOLO, "SENZA TITOLO"
1912
matite colorate su carta .18,6 x 51,3
L’interno di un tempio egizio caratterizzato da mura spesse e possenti.
Si intuisce che il cielo fa da soffitto. Sullo sfondo un ingresso maestoso dal quale penetra un violento fascio di luce bianca. Si viene colti da una sensazione di oppressione, quasi di smarrimento e nello stesso tempo si subisce il fascino di un luogo mistico aperto sull’infinito spazio-temporale. La struttura e lo spazio che essa crea al suo interno sollecita un intervento ma ne domina la libertà creativa.
Nell’elaborazione di questa immagine ho scelto di fissare il punto di fuga e la linea di orizzonte molto in basso, sotto il margine stesso del quadro. Questo per indicare immediatamente il rapporto paradossale tra il grande tempio e il piccolo uomo.


La definizione dei volumi: una sequenza di solidi irregolari, accostati, di altezze decrescenti verso lo spazio interno del tempio, un’apertura monumentale come ingresso frontale, un passaggio secondario a due vie tagliato a croce su una parete laterale, al quale ho attribuito la valenza simbolica di porta “sacra” riservata ai sacerdoti.