POLITECNICO DI MILANO - FACOLTA' DI ARCHITETTURA - A.A. 1996-'97

Corso di disegno automatico - Prof. C. Soddu

CAMPANINI ANDREA

matr. 174377

 

Campanini Andrea

 

LO SPAZIO FUTURISTA.

case + luce + cielo, Luigi Russolo,1912-1913

 

Il carattere radicalmente innovativo dell'esperienza futurista rispetto all'avanguardia cubista, di pochi anni precedente, consiste nella intrinseca e programmatica poliedricità artistica e culturale, che genera nel movimento una decisa volontà inglobante che supera le rigide codificazioni logiche della realtà artistica precedente. Il futurismo si configura sin dall'inizio come un corpo di idee fondanti di carattere generale (artistico, politico, sociale) da cui si dipanano in tutti i campi dell'arte esperienze diverse dialetticamente legate tra loro. Questo desiderio di sperimentalismo e di nuova unione delle arti consente l'evoluzione del movimento, la focalizzazione degli obbiettivi ed il progressivo affinamento delle ricerche.

Cercherò di esporre sommariamente ciò che è originale e ciò che è mutuato nel rapporto tra il movimento artistico italiano e quello francese per porre in risalto come partendo da una serie di ipotesi comuni i futuristi introdussero e svilupparono tematiche originali, il cubismo si propose come arte introversa e compassata di fronte alla realtà: una questione intima tra artista, idee da esprimere e oggetto da rappresentare interpretando l'arte come comunicazione diretta tra due individui: il creatore ed il fruitore; al contrario il futurismo estroverso, aggressivo e propagandistico si propose come parte viva della società, capace di indirizzare e di influenzare la realtà, utilizzando una comunicazione tra un gruppo (artisti futuristi) ed un altro gruppo (il resto della società). Il tema preferito dai cubisti è la natura morta, interpretazione di oggetti presenti nello studio dell'artista. Questi oggetti non si muovono, vi è una componente dinamica nella concezione cubista, ma essa è fornita dall'artista e dal suo occhio non dall'oggetto.

I futuristi di andare oltre il cubismo di forzarne i termini concettuali utilizzando la stessa sintassi formale introducono il moto come elemento strutturale della composizione, nuovo termine capace di scomporre spazio e materia, soggetto ed oggetto, figura ed ambiente ridefinendo la percezione della realtà e riducendo la rappresentazione ad una fusione di spazio materia e velocità nell'unico termine sintetico ed universale di energia.

Boccioni nel marzo 1913 su Lacerba: "Quello che noi vogliamo dare è l'oggetto vissuto nel suo divenire dinamico, cioè dare la sintesi delle trasformazioni che l'oggetto subisce nei due moti relativo ed assoluto noi non vogliamo osservare dissecare e trasportare in immagine; noi ci identifichiamo il che è profondamente diverso".

L'estroversione caratteristica del movimento, la volontà di capire e rappresentare la realtà producono, durante gli anni di definizione dell'estetica futurista, l'effetto di coagulare l'attenzione degli artisti attorno ad un soggetto che diventa luogo centrale delle speculazioni artistiche ed emblema del movimento: la città industriale.

La città stava in quegli stessi anni cambiando profondamente aspetto e struttura organizzativa sotto l'input prepotente della rivoluzione industriale che era ormai compiutamente avviata nelle grandi città del nord. In quel periodo la città e l'ambiente costruito erano simbolo di modernità perché i mutamenti strutturali che si verificavano all'interno della società, in un momento storico nodale per la modernizzazione dell'Italia avevano luogo e rappresentazione con particolare virulenza ed espressività nell'ambiente costruito. Perciò la fondamentale e connaturata esigenza del movimento di cantare la modernità e di definirne la corrispettiva estetica artistica artistica si esprimeva attraverso un attenzione e sensibilità nei confronti dello spazio umano, luogo di affioramento e visibilità di processi da decifrare e mezzo per capire l'oscura, affascinante e carica di presagi sagoma della modernità, punto di contatto e di scambio tra presente e futuro per intravedere e cercare di capire un destino nuovo per l'umanità. Si legge nel manifesto del 1913 "Quando si apre una finestra entra in camera tutto il rumore della strada, il movimento e l'oggettività delle cose di fuori."

In definitiva il futurismo registra, rispetto al cubismo, lo spostamento di interesse dall'oggetto statico alla complessità ed irriducibile multidimensionalità dell'ambiente fisico ed una traslazione dei termini concettuali di riferimento: dalla staticità al dinamismo, dall'unità alla molteplicità, dal formalmente definito alla varietà irriducibile, dall'ordine al divenire impetuoso.

L'esigenza caratteristica del movimento non solo di comprendere, ma anche di agire incidendo sulla realtà si fa pressante l'istanza non più solo di rappresentare ed idolatrare, ma anche di conformare con la loro nuova estetica l'ambiente.

L'interesse per l'architettura da parte dei futuristi che si concretizza all'inizio del 1914 con il manifesto dell'architettura futurista non è semplicemente l'allargamento indefinito del campo d'azione, ma la soddisfazione di istanze culturali profonde.

La ricerca di nuova plasticità e di rinnovata esperienza sensoriale spinge i futuristi nella direzione della scultura d'ambiente come ambito di definizione di un arte totale che travalichi i precedenti codificati mezzi dell'espressione artistica.

La scultura d'ambiente si sviluppa nello spazio per modellare: dai "complessi plastici" alle "camere tattili" formando una nuova unità sintetica e globalizzante di arte struttura abitativa e mobili.

Boccioni nel 1912 "non vi può essere rinnovamento se non attraverso la scultura d'ambiente poiché in essa la plastica si svilupperà, prolungandosi per modellare l'atmosfera che circonda le cose.

Si esprime così seppure in forma embrionale il contenuto fondamentale di molte avanguardie artistiche artistiche posteriori (De Stijl, Bauhaus) di ricomposizione della frattura tra arte e realtà.

Il quadro di Luigi Russo che ho scelto per questo lavoro ben rappresenta e sintetizza queste tematiche e penso questo lavoro si possa intendere come una rivisitazione, un'interpretazione a posteriori di questa volontà di conformare l'ambiente mai portata a termine di questa intenzione irrealizzata per l'evidente discrepanza fra programmi e mezzi.

La forte carica utopica che accompagnava questi tentativi non permetteva che un espressione di queste idee tramite il disegno o per alcuni sporadici casi le composizioni futuriste avevano modo di realizzarsi nello spazio, pur in una versione astratta ed allusiva della realtà, tramite allestimenti e scenografie.

Ho pensato di interpretare il dipinto di Russo come una scenografia teatrale per affermare la vicinanza e la parentela di questo lavoro a quegli esperimenti cercando così di dare forma all'atteso creduto sognato spazio futurista.

 


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Individuazione degli elementi formali necessari all'elaborazione successiva.

 

 

Rilievo di un portone liberty in via Pacini

Interpretazione assonometrica dello spazio considerato in prospettiva con l'assegnazione degli elementi necessari (punti a terra, altezza e distanza osservatore) .

 

 

 

 

 

Render dello spazio assonometrico.