Il nucleo centrale intorno al quale si sviluppa l'idea futurista è che l'arte deve rendere la mobilità della vita. Essi vogliono rappresentare il movimento reale o potenziale degli oggetti, il dinamismo universale; affermano che tutto corre, tutto si muove, tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi, ma appare e scompare incessantemente. Cose in movimento si moltiplicano, si deformano susseguendosi come vibrazioni nello spazio che percorrono. Così, per esempio, un cavallo che corre non ha quattro zampe, ne ha venti e i loro movimenti sono triangolari.
Giacomo Balla
"MARE VELIVOLATO"
(1912)