Cristina Cerri


Politecnico di Milano
FACOLTA' DI ARCHITETTURA

Prof.Enrica Colabella



CORSO DI RILEVAMENTO E RAPPRESENTAZIONE




Cristina Cerri
matr.183025



GIACOMO LEOPARDI


"Saggio sopra gli errori popolari degli antichi"


-DEI SOGNI-


Non v'ebbe forse pregiudizio piu' comune fra gli Antichi di quello di riguardare i sogni come forieri di qualche avvenimento. Nell'uomo primitivo questo pregiudizio e' anche degno di scusa. In quel tempo di incertezza e di timore, l'uomo oppresso dall'ignoranza sempre, inquieto sulla sua sorte, circondato da pericoli, in mezzo a una natura che non conosceva, ansioso di esaminar tutto e incapace per la molteplicita' degli oggetti di soddisfarsi, atterrito dal ruggire delle belve, e dal quieto moversi delle fronde nella foresta; verso la sera agitato dal timore che gl'infondeva il sopraggiungere delle tenebre sentia nondimeno entro di se' una forza sconosciuta, che invitava al riposo. Egli cerca di secondarla col coricarsi. Dopo breve tempo una calma secreta l'investe, egli obblia tutto, e non vede piu' nulla. Appoco appoco le immagini dei suoi timori diurni cominciano a suscitarsi. Oggetti confusi e tristi si adunano nella sua mente. Verso il mattino egli vede un sogno che l'atterrisce. Il vento, che spira leggermente sulla sua faccia, lo risveglia tutto ad un tratto. Destato di rimbalzo, egli sorge con uno spesso palpito, meravigliato di trovarsi steso sul suolo, e attonito in veder gia' il sole sorgere ad una gran distanza dal luogo in cui lo aveva veduto coricarsi. Una belva, che, passando senza esser vista, fa crepitare le foglie secche nel bosco, lo richiama alle sue inquietudini. Tremando egli fugge lontano da quel luogo e s'avanza taciturno e sospettoso, fermandosi ad ogni passo, e guardandosi intorno. In quello stato egli risovviene del suo sogno e delle agitazioni che ha provate durante la notte. Turbato di nuovo e intimorito, se in quel momento, ricondandosi dell'Ente supremo, egli attribuisce il suo sogno ad una causa soprannaturale, se lo riguarda come nunzio del futuro, egli che sa solo confusatamente che il futuro non puo' esser preveduto, e' degno certamente d'ogni scusa. La sua mente non e' capace d'immaginare spiegazione piu' esatta di una cosa che ha tutta l'apparenza di un prodigio...