Or poserai per sempre, stanco mio cor. Peri' l'inganno estremo, ch'eterno io mi credei. Peri'. Ben sento, in noi di cari inganni, non che la speme, il desiderio e' spento. Posa per sempre. Assai palpitasti. Non val cosa nessuna i moti tuoi, ne' di sospiri e' degna la terra. Amaro e noia la vita, altro mai nulla; e fango e' il mondo. T'acqueta omai. Dispera l'ultima volta. Al gener nostro il fato non dono' che il morire. Ormai disprezza te, la natura, il brutto poter che, ascoso, a comun danno impera, e l'infinita vanita' del tutto. |
Leopardi, Settembre 1833