Il Testo        

 

      AVANTI
             
      L'Infinito      
             
      Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
    L'infinito fu composto a Recanati tra la
primavera e il settembre del 1819, questo
è forse il canto massimo per concentrazione
e resa stilistica del
Leopardi.

Io ho dato una mia interpretazione al canto.

 

 
Corso di disegno e rappresentazione Prof.sa Enrica Colabella Anno Accademico 1997/98   HOME PAGE