| Interpretazioni del testo |
Percezioni |
Forma |
Percorso |
| "Sempre
caro mi fu quest'ermo colle". Leopardi contempla un
limite fisico appunto il colle che delimita l'orizzonte
visivo, e innesca un processo di astrazione. Che
rappresenta il punto di partenza del mio percorso
interpretativo. |
Dal "grido" di Munch ho
estrapolato all'interno della straordinaria fluidità
delle linee, quelle che definiscono l'orizzonte visivo.
Il fatto veramente importante è all'interno del mio
percorso la necessità di definire un limite che possa
caratterizzare il luogo del mio progetto e della poesia |
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| La
siepe nel testo di Leopardi preclude la vista, preclude
la vista fisica ma ne presuppone un'altra ben più
profonda e significativa. Cioè all'immaginare
indefinito. |
Ho
tradotto tali sensazioni con una forma planare. E'
proprio una superficie opaca così definita che mi
permette di non vedere ma di poter intravedere, di
pensare e di progettare nello stesso tempo. Tale
superficie è stata forata nel centro come nei dipinti di
Burri per rappresentare la possibilità di vedere oltre e
di rompere la continuità dello spazio |

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| "Ma
sedendo e mirando, indeterminati spazi di là da
quella... Leopardi scorge un qual cosa che lo spinge nel
suo viaggio verso "l'immaginare indefinito",
così nella definizione di un luogo risulta forte la
necessità di definire un percorso, una direzione. |
I
forti segni di Kandinsky sono le direzioni e nello stesso
tempo il filtro per vedere e spingersi oltre. La funzione
di filtro tra un fuori e un dentro è svolta da queste
stecche che ci conducono verso la scoperta di
"indeterminati spazi", al di là della tela di
Burrri. |
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| Come
nell'infinito di Leopardi così come in tutti i processi
compositivi, è forte la necessità di collegare due poli
opposti, due estremi, (la realtà e l'immaginario, la
natura all'artificiale, il costruito con il non
costruito, Il mondo della realtà e il mondo della
soggettività). |
Nella
tela di Fontana la ricerca spaziale ottenuta con un
taglio,permette di riscattare la bidimensionalità della
stessa. Questi buchi sono l'elemento che penetra in un
nuovo spazio immaginario ma reale nello stesso tempo. E'
l'elemento di tramite e di collegamento che interseca e
divide. |
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| "E
come il vento odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce vo comparando".
Potremmo dire staticità e dinamicacità nello stesso
momento. L'idea è quella di una circolarità interrotta,
tra idea e proggettazione. |
Lo
circolarità tra immaginazione e realtà viene rotta.
Come per Hartung la pittura è azione ed esplicitazione
di un impulso interiore, così la circonferenza
interrotta da due segni forti indica la presenza del
vento e nel tempo stesso dell'infinito silenzio. Lo
sfondo è la poesia contenitore delle cose reali. |
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| Tutto
in architettura è sotteso e tutte le cose nel mondo sono
nello stesso tempo contenute e contenitori: "così
tra questa immensità s'annega il pensiero mio". |
La
matrice formale risponde perfettamente a tale sensazione:
la trasparenza, l'idea di delimitazione di una nuova
dimensione, è quanto in Leopardi nel suo percorso vuole
esprimere. Nel paradigma qui proposto siamo oramai
intrappolati nel mondo dei pensieri |
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| " e il naufragar m'è dolce in
questo mare". |
La
dinamicità del'immaginare indefinito, del limite che non
c'è, dell'idea pura e semplice. La realtà del costruito
si dissolve nel non-materiale, tutto è veloce e uguale a
se stesso. L'infinito è una condizione mentale e
l'architettura attinge a questo significato per poter
esistere. |
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