IPOTESI DI MIO INFINITO
 

NAUFRAGAR:
 

il MIO INFINITO e' una relazione che accomuna l'uomo all'universo.
L'uomo come microcosmo cerca le condizioni per il suo inserimento nel macrocosmo, per spezzare l'estraneità che lo separa dal mondo. 

L'INFINITO è  nella testa dell'uomo, nelle le sue idee, nei suoi sentimenti, nelle sue reazioni agli stimoli ambientali, nella  sua rabbia per un progetto fallito; ma e' anche, nel senso comune, un concetto spaziale associato all'idea di universo ("infinito e' l'universo").

Il cervello umano, diviso in due emisferi, ha in sè,  il CODICE GENETICO dell'universo: l'atomo.
In natura il MICRO ripropone frattalmente la configurazione del MACRO: atomi e galassie hanno analoga geometria (poca materia in tanto spazio vuoto che ruota attorno ad un nucleo compatto).

Infinita e "vuota" e' dunque la mia idea di spazio.
L'uomo ha dovuto inventare il concetto di SCALA per "fermare" lo spazio in una dimensione.

RELAZIONE SPAZIO-TEMPO : la teoria della relativita' afferma che le leggi cosmiche non coincidono con quelle della sfera umana; ci sarebbe cioe' un  disaccordo tra le due scale, in contrasto col modello frattale MICRO-MACRO, ma in accordo in certo senso con l'interpretazione di Aristotele, per cui un mondo lunare, non corruttibile dall'uomo e regolato da proprie leggi, si oppone a quello sublunare umano.

Il mondo lunare incorruttibile lo correlo all'emisfero dei sentimenti, quello sublunare corruttibile a quello della ragione;
entrambi gli emisferi contengono l'idea di infinito in quanto CODICE FRATTALE.
L'universo (la natura indifferente leopardiana) contiene l'uomo.
.

.