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PARADIGMA   E  PROCESSO  INDUTTIVO

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Le matrici formali estrapolate dalla realtà vengono accostate secondo un processo naturale,
libero, in cui l'unico principio ordinatore è rappresentato dal codice del paradigma.
Il risultato che se ne ottiene costituisce la primordiale struttura essenziale, ovvero la generatrice
dalla quale si evolveranno successive elaborazioni che porteranno come risultato finale alla
concezione del progetto del non luogo.
Proprio perchè è un processo libero, quanto ottenuto rappresenta un puro accostamento di
forme nel nostro segno non è ancora possibile riconoscere un'idea di spazialità, di volumi,
ma restano comunque individuati i principi guida che orchestrati dal paradigma condurranno
al risultato finale.
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Attraverso il paradigma si giunge a strutturare la 
analogia, ovvero il criterio con cui costruiamo
similitudini astratte. Una volta trovati gli elementi
costruttivi dell'ipotesi bisogna comporli seguendo
il principio della semplicità.
Lo scopo finale è quello di rappresentare il luogo
del non luogo estrapolato dallo scritto di 
leopardi, filtrato dalla nostra fantasia e portato
nel nostro mondo.
Non esiste oggettività : ogni operazione non
può prescindere dall'oggettività.
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Si iniziano a delineare gli elementi preponderanti 
e gli accostamenti delle matrici formali prendono
ora significato, fornendo l'impronta di quelli che
saranno gli spazi architettonici del non luogo.
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La struttura figurativa è ora focalizzata in uno

spazio architettonico unico, la cui forma è
plasmata dalle emozioni e dalla poesia nel non
luogo ; è l'architettura di un mondo impalpabile e
nello stesso tempo percepibile nella sua unicità.

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processo
induttivo

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Bullet2.gif (900 byte)  progetto