Matrici
Le immagini fotografiche rappresentano
possibili adduzioni dalla realtą.
Matrici relative a movimento:
Movimenti individuati non avvengono in
linea retta, limitati ad un solo piano orizzontale, ma si
articolano tridimensionalmente nello spazio. Ogni movimento segue
una traettoria, segna un percorso. Architettonicamente renderei
questa articolazione spaziale dei percorsi identificandoli con
rampe e scale, elementi che permettono movimenti nello spazio
oltre che sul piano.
Movimento
eterno:
Segue movimento ciclico di salita e
discesa,continuamente ripetibile. Vede contemplando la
spazialitą entro cui si articolano gli altri movimenti.
Rampa
percorribile senza soluzioni di continuitą che permetta ritorno
a posizione di partenza senza necessariamente ripetere percorso
gią compiuto.
Movimento
finito:
Movimento per certi versi assimilabile
a quello infinito ma mancante della qualita dell'eterna
ripercorribilitą. Percorso finito collegherą piani diversi
rispetto a quello infinito e sara interno ad esso.
Qualsiasi
tipo di scala con caratteristiche di essers completamente
percorribile tra due diversi piani e di permettere ritorno solo
ripercorrendola in senso opposto.
Movimento
bruscamente interrotto:
Segue percorso irregolare,
accidentato. Alterna movimento ad ostacoli e situazioni di stasi
terminando con una brusca caduta.
Rampa o scala che parte da un piano senza connettersi ad un
altro.
Matrici
relative a percezione spaziale.
Deserto,piano, nulla:
Prevale a mio parere idea della mancanza
,rappresentabile con spazio vuoto, preferibilmente orizzontale
per non acquisire qualitą tridimensionali proprie dei percorsi.
Abisso:
Spazio profondo direttamente
collegabile a percezioni di fastidio, tedio, angoscia.
Sprofondare entro due piani con prevalere della dimensione
verticale o brusca interruzione di un piano.
Matrici
relative a percezione emotiva.
Fastidio, tedio:
Rappresentabili
a mio parere con spazio angusto illuminato con luce indiretta,
forse addirittura sotterraneo