"...trovò che era una forma smisurata di donna
seduta in terra, col busto ritto, appoggiato il dosso e il gomito ad
una montagna; e non finta ma viva; di volto mezzo tra bello e terribile,
di occhi e di capelli nerissimi; la quale guardavalo fissamente;...
NATURA- Chi sei?...
ISLANDESE- Sono un povero Islandese, che vo fuggendo la Natura; e
fuggitala quasi tutto il tempo della mia vita per cento parti della terra,
la fuggo adesso per questa.
...e disperato dei piaceri, come di cosa negata alla nostra specie,
non mi proposi altra cura che di tenermi lontano dai patimenti.
...Ma dalla molestia degli uomini mi liberai facilmente, separandomi
dalla loro società, e riducendomi in solitudine:...
...Fatto questo,e vivendo senza quasi verun'immagine e di piacere, io
non poteva mantenermi però senza patimento: perchè la lunghezza
del verno, l'intensità del freddo, e l'ardore estremo della state,
... ,mi travagliavano di continuo; e il fuoco, presso il quale mi conveniva
passare una gran parte del tempo, m'inaridiva le carni, e straziava gli
occhi col fumo; di modo che, nè in casa nè a cielo aperto,
io mi poteva salvare da un perpetuo disagio. Nè anche potea conservare
quella tranquillità della vita, alla quale principalmente erano
rivolti i miei pensieri: perchè le tempeste spaventevoli di mare
e di terra, i ruggiti e le minacce del monte Ecla, il sospetto degl'incendi,
frequentissimi negli alberghi, ... ,non intermettevano mai di turbarmi.
...Per tanto veduto che più che io mi ristringeva e quasi mi
contraeva in me stesso, a fine di impedire che l'esser mio non desse noia
nè danno a cosa alcuna del mondo; meno mi veniva fatto che le altre
cose non m'inquietassero e tribolassero; mi posi a cangiar luoghi e climi,
per vedere se in alcuna parte della terra potessi non offendendo non essere
offeso, e non godendo non patire.
...fui mosso anche da un pensiero che mi nacque, che forse tu non avessi
destinato al genere umano se non solo un clima della terra (come tu hai
fatto a ciascuno dagli altri generi degli animali, e di quei delle piante),
e certi tali luoghi; fuori dai quali gli uomini non potessero prosperare
nè vivere senza difficoltà e miseria; ...
...Quasi tutto il mondo ho cercato, e fatta esperienza di quasi tutti i paesi; sempre osservando il mio proposito, di non dar molestia alle altre creature, se non il meno che io potessi, e di procurare la sola tranquillità della vita. Ma io sono stato arso dal caldo fra i tropici, rappreso dal freddo verso i poli, afflitto nei climi temperati dall'incostanza dell'aria, infestato dalle commozioni degli elementi in ogni dove. Più luoghi ho veduto, nei quali non passa un dì senza temporale: che è quanto dire che tu dai ciascun giorno un assalto e una battaglia formata a quegli abitanti, non rei verso di te di nessun'ingiuria. ...
...Lascio i pericoli giornalieri, sempre imminenti all'uomo, e infiniti
di numero; tanto che un filosofo antico non trova contro al timore, altro
rimedio più valevole della considerazione che ogni cosa è
da temere. ...
...Io soglio prendere non piccola ammirazione considerando come tu ci abbi infuso tanta e sì ferma e insaziabile avidità del piacere; disgiunta dal quale la nostra vita, come priva di ciò che ella desidera naturalmente, è così imperfetta;...
...Ma in qualunque modo, astenendomi quasi sempre e totalmente da ogni
diletto, io non ho potuto fare di non incorrere in molte e diverse malattie:
...
...tu non hai dato all'uomo, per compensarnelo, alcuni tempi di sanità
soprabbondante e inusitata, ...
...Dal sole e dall'aria, cose vitali, anzi necessarie alla nostra vita, e però da non potersi fuggire, siamo ingiuriati di continuo: ...
...In fine, io non mi ricordo aver passato un giorno solo della vita
senza qualche pena; ...
...mi avvengo che tanto ci è destinato e necessario il patire, quanto il non godere; tanto impossibile il viver quieto ...
...e mi risolvo a conchiudere che tu sei nemica scoperta degli uomini,
e degli altri animali, e di tutte le opere tue; ...
...e che, per costume e per istituto, sei carnefice della tua propria
famiglia, de' tuoi figliuoli e, per dir così, del tuo sangue e delle
tue viscere. Per tanto rimango privo di ogni speranza: ...
...E già mi veggo vicino il tempo amaro e lugubre della vecchiezza;
vero e manifesto male, ... ; e questo tuttavia non accidentale, ma destinato
da te per legge a tutti i generi de' viventi, preveduto da ciascuno di
noi fino nella fanciullezza, e preparato in lui di continuo, dal quinto
suo lustro in là, con un tristissimo declinare e perdere senza sua
colpa: in modo che appena un terzo della vita degli uomini è assegnato
al fiorire, pochi istanti alla maturità e perfezione, tutto il rimanente
allo scadere, e agl'incomodi che ne seguono.
NATURA- ... Quando io vi offendo in qualunque modo e con qual si
sia mezzo, io non me n'avvengo, ... : come, ordinariamente, se io vi diletto
o vi benefico, io non lo so; ...
...E finalmente, se anche mi avvenisse di estinguere tutta la
vostra specie, io non me ne avvedrei. ISLANDESE- ... Ma poichè
spontaneamente hai voluto che io ci dimori, non ti si appartiene egli di
fare in modo, che io, quanto è in tuo potere, ci viva per lo meno
senza travaglio e senza pericolo? ... So bene che tu non hai fatto il mondo
in servigio degli uomini. Piuttosto crederei che l'avessi fatto e ordinato
espressamente per tormentarli. Ora domando: t'ho io forse pregato di pormi
in questo universo? o mi vi sono intromesso violentemente, e contro tua
voglia? Ma se di tua volontà, e senza mia saputa, e in maniera
che io non poteva sconsentirlo nè ripugnarlo, tu stessa, colle tue
mani, mi vi hai collocato; non è egli dunque ufficio tuo,
se non tenermi lieto e contento in questo tuo regno, almeno vietare che
io non vi sia tribolato e straziato, e che l'abitarvi non mi noccia? ...
NATURA- ...la vita di quest'universo è un perpetuo circuito
di produzione e distruzione, ... ciascheduna serve continuamente all'altra,
ed alla conservazione del mondo; ...
ISLANDESE- ... dimmi quello che nessun filosofo mi sa dire: a chi piace
o a chi giova cotesta vita infelicissima dell'universo, conservata con
danno e con morte di tutte le cose che lo compongono? Mentre stavano in
questi e simili ragionamenti è fama che sopraggiungessero due leoni,
così rifiniti e maceri dall'inedia, che appena ebbero forza di mangiarsi
quell'Islandese; come fecero; e presone un poco si ristoro, si tennero
in vita per quel giorno. Ma sono alcuni che negano questo caso, e narrano
che un fierissimo vento, levatosi mentre che l'Islandese parlava, lo stese
a terra, e sopra gli edificò un superbissimo mausoleo di sabbia:
sotto il quale colui disseccato perfettamente, e divenuto una bella mummia,
fu poi ritrovato da certi viaggiatori, e collocato nel museo di non so
quale città d'Europa."