CORRISPONDENZE
 

      Montale

Considerato dopo Leopardi il più grande poeta                                                                            metafisico della  letteratura italiana.

                                                                         Forti   i rapporti con il poeta di Recanati.
Ci presenta un'idea di vita autentica ed una
alta speranza che permane nell'uomo attraverso il                                                                            dolore ed il male di esistere.


"Non ho che un nemico: la Natura. O la distruggo o m'inghiotte. Così non si può continuare.
         Per ora temporeggiamo; e il nostro disprezzo reciproco è tale che finiamo per stimarci"

 "Avendo sentito fin dalla nascita una totale disarmonia con la realtà che mi circonda, la materia della
        mia ispirazione non poteva essere che quella disarmonia"

"Mi pareva di vivere sotto una campana di vetro, eppure sentivo di essere vicino a qualcosa di                                      essenziale. Un velo sottile, un filo appena mi separavano dal quid definitivo. L'espressione                                         assoluta sarebbe stata la rottura di quel velo, di quel filo:  un'esplosione, la fine dell'inganno
        del mondo come rappresentazione".



 
 

  Prospettiva Metafisico-esistenziale:

     "Avvertirsi come ombre, chiuse nel limite del contingente, accettando la negatività radicale
             del   <<male di vivere>>".

                          Qui il poeta riprende la problematica leopardiana della NATURA maligna, con una consapevolezza
                             tutta novecentesca della crisi antropologica che si va consumando.



 "Forse un mattino andando in un'aria di vetro/ arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:/il nulla alle mie          spalle, il vuoto dietro/di me, con un terrore di ubriaco.//Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto/alberi
case colli per l'inganno consueto./Ma sarà troppo tardi; ed io me ne andrò zitto / tra gli uomini che non si voltano,        col mio segreto."

 <<La scoperta del nulla, l'atterrita percezione di una trascendenza vuota, dell'irrealtà del mondo>>(I.Calvino)

                                                                                                                                                                                                                                                                                            "Non sono mai  stato certo di essere al mondo"

 " La storia gratta il fondo/come una rete a strascico/con qualche strappo e più di un pesce sfugge./Qualche volta s'incontra  l'ectoplasma/ di uno scampato e non sembra particolarmente felice./ Ignora di essere fuori, nessuno glie n'ha parlato./Gli altri, nel sacco, si credono/ più liberi di lui".

 "l'arte spettacolo, l'arte di massa , l'arte che vuole produrre una sorta di messaggio fisico-psichico su un ipotetico fruitore ha dinanzi a sè infinite strade perchè la popolazione del mondo è in continuo aumento.
Ma il suo limite è il vuoto assoluto.      Non è credibile che la cultura di massa per il suo carattere effimero e fatiscente non produca, per necessrio contraccolpo, una cultura che sia argine e riflessione.  Possimo tutti collaborare a questo futuro"




 

                         BERGSON
  lo "slancio vitale"   ed il rapporto tra "intelletto ed intuizione"
 
 
 
 

"La natura si rivela essere processo unitario e dinamico, creante spontaneamente le sue forme.
L'unità non può essere un risultato meccanicisticamente  raggiunto ma un punto di  partenza.

Lo  SLANCIO VITALE   è infatti un principio unitario e dinamico, interno al processo stesso di sviluppo, anzi      identificantesi con le sue creazioni. esso non è una cosa ma una forza.

La natura si sviluppa secondo vie multiformi e divergenti, non senza deviazioni e ramificazioni, non senza
   tentare più strade."
 
 

  Bergson  ci presenta ottimisticamente la vita umana, come il più elevato risultato del principio        generatore della vita, ed il futuro dell'uomo, e quindi del mondo in cui esso vive, come un processo aperto ad ulteriori ascese: forse oltre la morte, all'immortalità.
 
 
 
 

           Weltanschauung

"Il proiettile della vita anzichè descrivere un'unica traiettoria, è subito esploso in                                frammenti con traiettorie proprie, e questi sono esplosi a loro volta.  Tale                                   frammentarsi della vita in molteplici specie ed in una quasi infinità di individui                                   deriva dalla forza esplosiva interna del principio originario."

 "Tuttavia la frammentazione non distrugge l'unità fondamentale del tutto                                   sempre in bilico tra INTELLIGENZA ed ISTINTO".
 
 

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