L'INFINITO
IL SABATO DEL VILLAGGIO
Sempre caro mi fu quest'ermo colle
E questa siepe, che da tanta parte
Dell'ultimo orizzonte il guardo esclude
Ma sedendo e mirando, interminati 
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento 
Odo stormir tra queste piante,
Io quello infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva il suon di lei. Cosi tra questa 
Immensità s'annega il pensier mio:
E il naufragar m'è dolce in questo mare.
 
La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani al di di festa, il petto e il crine...
IL PASSERO SOLITARIO
PALINODIA AL MARCHESE GINO CAPPOLI
D'in su la vetta della torre antica,
Passero solitario, alla campagna
Cantando non vai finchè non more il giorno
Ed essa l'armonia per questa valle...
... Universale amore
Ferrate vie, molteplici commerci
Vapor, tipi, e cholera, i più divisi
popoli chini stringeranno insieme..