La contemplazione del cielo notturno ispirera'a Leopardi
i suoi versi piu' belli...
Leopardi,nel suo ininterrotto ragionamento sull'insostenibile peso del
vivere,da alla felicita'irraggiungibile immagini di leggerezza: gli uccelli,
una voce femminile che canta da una finestra, la trasparenza dell'aria,
e soprattutto la LUNA.
La Luna appena s'affaccia nei versi dei poeti, ha avuto sempre il potere
di comunicare un senso di levita',di sospensione, di silenzio e calmo incantesimo.
In un primo momento volevo dedicare questa conferenza tutta alla Luna:
seguire le apparizioni della Luna nelle letterature d'ogni tempo e paese.Poi
ho deciso che la Luna andava lasciata tutta a Leopardi.Perche' il miracolo
di Leopardi e' stato di togliere al linguaggio ogni peso fino a farlo assomigliare
alla luce lunare. Le numerose apparizioni della Luna nelle sue poesie occupano
pochi versi ma bastano a illuminare tutto il componimento di quella luce
o a proiettarvi l'ombra della sua assenza.
Dolce e chiara e' la notte e senza vento,
e queta sovra i tetti e in mezzo agli orti
posa la Luna,e di lontan rivela
serena ogni montagna.[...]
O graziosa Luna ,io mi rammento
che, or volge l'anno,sovra questo colle
io venia pien d'angoscia a rimirarti:
e tu pendevi allor su quella selva
siccome or fai,che tutta la rischiari.[...]
Che fai tu, Luna ,in ciel ? dimmi , che fai,
silenziosa Luna ?
Sorgi la sera e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.[...]
Credo sia una costante antropologica questo nesso tra levitazione
desiderata e privazione sofferta.[...]
[ da: LEZIONI AMERICANE
di Italo Calvino
Leggerezza ]