ANALISI DEL TESTO POETICO

 

"L' infinito" viene composto da Giacomo Leopardi nella primavera del 1819, primo di quel gruppo che il poeta chiamerà idilli a sottolineare il loro carattere di pure "avventure dell' animo". "L' infinito" rappresenta il momento di lirica effusione di un atteggiamento che molto impegnò il poeta in quegli anni e di cui si trovano frequenti tracce nello "Zibaldone".

 

Prima analisi

Dopo aver letto attentamente il testo, e più di una volta, ho cercato di analizzarlo, non da un punto di vista letterario, bensì ricercando quelle parole o quella parti che mi suscitassero particolari emozioni. Per meglio comprendere il messaggio del poeta ho cercato di studiare la struttura ed il percorso concettuale del testo. Dall' analisi e dalla constatazione di fatti reali, abbandonandosi alla fantasia si possono raggiungere luoghi, sentimenti e concetti lontani e al sicuro dalla corruzione del tempo che passa e dalle illusioni del mondo terreno.

 

Seconda analisi

In seconda analisi ho segnato le parole chiave del testo. Ho sottolineato gli indicatori "questo" e "quello" che, a mio avviso proiettano, fin dai primi versi in direzione di una nuova dimensione rispetto a quella reale; ho messo in rilievo forme verbali come "sedendo e mirando", "il cor non si spaura", "comparando", "s'annega il pensier mio", "il naufragar". A questo punto dell' analisi le parole iniziavano a prendere forma nella mia mente, cioè ho iniziato a pensare al paradigma indiziario, strumento induttivo consente un controllo logico e concettuale dell' iter progettuale che parte dal testo poetico per arrivare ad una idea dei luoghi leopardiani.

 

 

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