Il testo è il "pre-testo", è l'"enigma" del percorso di scoperta, che ha come obiettivo la rappresentazione di un luogo possibile di quel "pre-testo".
La poesia è una comunicazione intersoggettiva fra noi e il mondo, sottende una stratificazione di senso, una molteplicità di letture possibili.
Ho scelto questo testo perchè al momento della lettura sono stata colpita dalla sua struttura dialettica, data dagli opposti, dalle immagini suscitate, dalle sensazioni cromatiche e visive.

 

"La Quiete dopo la Tempesta"
Recanati, 17-20 settembre 1829
Passata è la tempesta:
odo augelli far festa, e la gallina,
tornata in su la via,
che ripete il suo verso. Ecco il sereno
rompe là da ponente, alla montagna;
sgombrasi la campagna,
e chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
risorge il romorio,
torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
con l'opra in man, cantando,
fassi in su l'uscio; a prova
vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
della novella piova;
e l'erbaiuol rinnova
di sentiero in sentiero
il grido giornaliero.
Ecco il sol che ritorna, ecco sorride
per li poggi e le ville. Apre i balconi,
apre terrazzi e logge la famiglia:
e, dalla via corrente, odi lontano
tintinnio di sonagli; il carro stride
del passegger che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
l'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? O cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
gioia vana, ch'è frutto
del passato timore, onde si scosse
e paventò la morte
chi la vita aborria;
onde in lungo tormanto,
fredde, tacite, smorte,
sudar le genti e palpitar, vedendo
mossi alle nostre offese
folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
son questi i doni tuoi,
questi i diletti sono
che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
è diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
spontaneo sorge: e di piacer, quel tanto
che per mosto e per miracolo talvolta
nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
prole cara agli eterni! Assai felice
se respirar ti lice
 d'alcun dolor; beata
se te d'ogni dolor morte risana.
 

 
PAROLE CHIAVE E REGOLE CROMATICHE:
 
 
TEMPESTA/FESTA 
DUOLO/GIOIA 
AFFANNO/PIACER
i due estremi, stati alternativi dell'esistenza
GIOIA VANA 
PIACER FIGLIO D'AFFANNO
ma è forse un inganno?
PASSEGGER i due stati alternativi sono transitori?
SI SCOSSE epifania joyciana: l'esistenza non oscilla fra la gioia e il dolore, ma è noia; gioia e dolore sono solo due stati transitori
 
 
NERO/VIOLA sofferenza, dolore
GIALLO/VERDE solarità, gioia
BLU SCURO  sfumato  CELESTE passaggio dal cupo al sereno del cielo
BIANCO sensazione di vuoto
 

 
PRIMA INTERPRETAZIONE E PRIMO PARADIGMA
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