POLITECNICO DI MILANO - FACOLTA' DI ARCHITETTURA - A.A. 1997/98

Corso di RILEVAMENTO E RAPPRESENTAZIONE. Prof. E. COLABELLA

 

 

 

GIACOMO LEOPARDI

La vita (1798 - 1837)

 

Giacomo Leopardi nasce nel 1798 a Recanati, nelle Marche, regione dello Stato Pontificio, dal conte Monaldo e della marchesa Adelaide Antici.

Il padre che in politica e legato al regime assolutistico, in famiglia è autoritario e severo ed esige rispetto di rigide regole. La madre, religiosa in modo ossessiva, si mostra con i figli esigente ed oppressiva. L'infanzia del poeta è, perciò, molto infelice priva di affetto e di giochi.

A nove anni la sua educazione è affidata a un precettore ed egli si dedica agli studi con straordinaria passione rivelando doti prodigiose. Ben presto è in grado di continuare da solo la propria formazione culturale usando la biblioteca del padre: impara il latino, il greco, l'ebraico, l'inglese e lo spagnolo; ancora giovanissimo scrive numerose opere di erudizione che testimoniano la vastità delle sue conoscenze (ad esempio, a quindicianni scrive una storia dell'astronomia). L'impegno nello studio e tale da compromettere la sua già debole salute: si aggrava la scogliosi che lo rende deforme e una malattia agli occhi per qualche tempo gli impedisce la lettura.

Nel 1819, spinta da una grande insofferenza per il suo ambiente familiare e per il soffocante clima culturale di Recanati, progetta di fuggire ma il tentativo non gli riesce; segue un periodo di grave depressione e di angosciosa solitudine.

Finalmente nel 1822 il padre gli permette di trasferirsi a Roma presso uno zio tendente alla carriera ecclesiastica, il soggiorno è però una delusione perché non trova persone di grande cultura e di nobili ideali.

Dopo solo sei mesi fa ritorno a Recanati dove rimane fino al 1825; poi si trasferisce a Milano, soggiorna a Bologna, Firenze e Pisa ed infine costretto dalle difficoltà economiche e da problemi di salute al ritorno presso la casa paterna. Nel 1830 grazie all'aiuto di un gruppo di amici si stabilisce a Firenze dove vive l'amore infelice per Fanny Targioni Tozzetti e stringe amicizia con l'esule napoletano Antonio Ranieri.

Nel 1833 si trasferisce a Napoli nella speranza che il clima mite possa migliorare le sue condizione di salute; in quella città muore nel 1837, confortato dall'amico Ranieri, e in quella città e sepolto.

 

 

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