Il progetto


Nel mio progetto riprendo la divisione in 2 periodi della vita del Leopardi individuata nel la prima interpretazione.

Scelgo l'anno in cui scrisse la poesia "A se stesso" come data fondamentale e cerco di far emergere il suo atteggiamento nei confronti del mondo prima e dopo questa tappa.

Nel paradigma il mondo è inteso come una cerchio e parto proprio dal rapporto del poeta con il mondo (cerchio) per pensare un luogo architettonico.

Il Leopardi ci dice che non hanno più senso le passioni, le speranze, le dolci illusioni che gonfiano il cuore, per rappresentare le sensazioni che ricordano il momento nella sua vita che precede questa presa di coscienza ho pensato ad un teatro all'aperto, che non abbia una copertura ma che sia anche aperto al contesto, alla città.

Aristotele voleva costringere il popolo ad assistere agli spettacoli teatrali poichè sosteneva che vivendo in quel momento le passioni generate dagli attori si poteva evitare di esserne schiavi nella vita quotidiana. A teatro potranno essere lette le opere del Leopardi e sarà il pubblico a sua volta a provare le emozioni e le passioni di cui parla nella sua poesia.

Per la seconda parte, quando ormai per il Leopardi il mondo non è che "fango", penso ad un luogo riservato: un padiglione che ospita una biblioteca ed un museo. Il corpo centrale, a pianta circolare, suggerisce una marcata introversione così come il muro perimetrale che lo rinchiude ancora maggiormente su se stesso.

Il percorso che si crea dietro le platee porta anche al museo ed è scandito dall'alternarsi di pieni e vuoti, come il pulsare del cuore che da il ritmi della vita.

 

  Vista dall'alto

 

  Prospettiva