Riferimenti progettuali.
Per la costruzione del luogo si è fatto riferimento agli allestimenti realizzati da Radhika Doshi per i matrimoni e le feste della ricca borghesia indiana.
Le effimere costruzioni, destinate a durare solo un giorno, sono complesse strutture rivestite di fiori e candele concepite in modo originale per l'allestimento di cerimonie da celebrarsi secondo i riti della religione indù.
Si tratta di spazi e ambientazioni destinati ad essere utilizzati solo per poco tempo, i cui elementi più ricorrenti sono il portale d'ingresso e la copertura della zona in cui viene celebrato il rito.
L'ingresso è risolto mediante l'utilizzo di archi o di strutture voltate realizzati con tubi ricoperti di fiori, o con strutture in ferro ornate con candele, con funzione di guidare l'invitato verso l'interno.
In vasche di metallo dalle forme diverse, vengono fatte galleggiare delle candele per rischiarare i percorsi durante la serata.
Per la copertura vengono create delle strutture ad albero o tende a volta sempre in metallo rivestite in modo diverso.
L'architettura che ne risulta provoca sensazioni di leggerezza ed "avvolgimento", ed i sensi che vengono sollecitati, oltre quello visivo, sono anche quello olfattivo (per i fiori e le candele) e tattile (gli elementi infatti sono pensati come superfici da sfiorare).
 
Portali d'ingresso in tubi piegati e rivestiti interamente da migliaia di piccoli fiori.
 
Le decorazioni a pavimento, realizzate anch'esse con fiori e piccole candele.
 
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