INDIVIDUAZIONE DEL PARADIGMA INDIZIARIO

"[..]LA PERSONALITA' VA CERCATA LA' DOVE LO SFORZO PERSONALE E' MENO INTENSO."
CARLO GINZBRUG. Spie-radici di un paradigma indiziario



La scelta delle Operette morali come testo di riferimento nasce dalla volontà di trovare un'analogia tra mondo letterario e contingenze fisiche alla maniera dei dialoganti di Leopardi che trovano, presto o tardi, un punto di contatto, un elemento di accomunanza.
Il dialogo rappresenta forse la forma apparentemente meno aulica di espressione; il momento in cui i soggetti leopardiani abbandonano quell'aura di nobiltà, che la poesia, al contrario, dona loro, per abbandonarsi ad una forma di conversazione più diretta. Le Operette, che nella poetica leopardiana rappresentano il momento di affermazione di un pessimismo materialistico, affrontano temi fondamentali come la felicità, l'infelicità, l'ostilità della natura e ,in generale, la negatività della condizione naturale attraverso la riflessione teorica o il dialogo tra personaggi appartenenti all'ambiente della classicità, della cultura scientifica o della mitologia. Ma temi e personaggi, esiliati dalla loro sfera eroica e mitica, vengono immersi nella banalità di quell'esistenza comune e quotidiana alla quale la natura destina ogni uomo.

Nel Dialogo della Terra e della Luna i due interlocutori scoprono di essere distanti nelle loro manifestazioni fisiche, ma estremamente vicini nella loro condizione di dolore. Non si tratta di un punto di contatto tangibile, non di un luogo fisico, ma di una simbolica accomunanza con tutti i pianeti dell'universo.




Ma il dolore, quasi a voler rappresentare un'ideale asse di simmetria, da punto di contatto diviene luogo di inesorabile separazione tra i due pianeti cosė come l'alba tra il giorno e la notte. I due estremi rappresentano le opposte posizioni dei due interlocutori rispetto al futuro: la Terra vanamente fiduciosa nelle promesse degli uomini; la Luna realista e disillusa.