IL LUOGO
 
 
 
 
Lo spazio della rappresentazione
Lo spazio dell'illusione
 
 
 
Suonano le trombe. Segue la pantomima.
Entrano un Re e una Regina, con dimostrazioni d'affetto; la Regina abbraccia lui, ed egli lei. Ella si inginocchia, e fa mostra di dichiararsi devota. Egli la solleva, e reclina il capo sul collo di lei. Egli si pone a giacere su una poltrona fiorita. Ella vedendolo addormentato, lo lascia. Di lì a poco entra un altro uomo, gli toglie la corona, lo bacia, versa il veleno nelle orecchie del dormiente, lo lascia. La Regina ritorna, trova il Re morto, e fa una mimica appassionata. L'avvelenatore entra di nuovo, con tre o quattro comparse, sembra condolersi con lei. Il cadavere viene portato via. L'avvelenatore corteggia la regina con doni, ella pare aspra per un po', ma infine accetta il suo amore.
Escono.
Ofelia. Che significa questo mio signore?
Amleto. Diamine, questo è un maleficio subdolo; significa malanno.
Ofelia. Forse questa pantomima rappresenta l'argomento del dramma.
Amleto. Lo sapremo da costui. (Entra il Prologo) Gli attori non sanno tenere un segreto; dicono tutto.
Ofelia. Ci dirà egli cosa significa questo spettacolo?
Amleto. Sì, o qualsiasi spettacolo che voi gli mostrerete; se voi non avete vergogna di mostrare, egli non si vergognerà di dirvi che cosa significa.
Ofelia. Voi siete cattivo, voi siete cattivo: io voglio stare attenta al dramma.
Prologo. Per noi, per la tragedia vostra clemenza supplico, con pazienza uditeci.
Amleto. E' questo un prologo o il motto di un anello?
Ofelia. E' breve, mio signore.
Amleto. Come amore di donna.

AMLETO, ATTO III, SCENA II
 
 
 
 
 


Analisi del testo
Prima pagina
Leopardi