La luce è una entità fisica
tra le più sfuggenti:
-può essere rappresentata come un raggio se si parla di lenti;
-come un treno di onde elettromagnetiche di diversa lunghezza se si
parla del colore;
-come flusso di particelle di energia (fotoni) se si ha a che fare
con una cellula fotoelettrica.
Le considerazioni geometriche
sulla luce riguardano:
-la direzione e il verso di propagazione;
-il piano di oscillazione delle onde,casuali e su tutti i piani,
come emissione luminosa normale;
-oppure su un solo piano come luce polarizzata;
etc.
Correntemente viene intesa
come fonte di energia che causa la sensazione della vista, quindi tutto il
visibile e non visibile,dalle onde infrarosse ai raggi X.
Ma al tempo stesso, metaforicamente, è il simbolo di ciò che
illumina la mente umana e incivilisce i costumi. (es: età dei Lumi)
La luce si propaga ad una velocità di circa 299.778 Km/sec. Quindi è un agente fisico che si manifesta sia nelle tre dimensioni che nella quarta:il tempo.
Poter controllare la luce significa possedere il tempo di ogni
fenomeno.
In architettura poter utlizzare la luce come valore architettonico, per trovare l’unità di spazio e tempo per conferire all’immagine architettonica ( visibile come fenomeno luminoso) un aspetto nuovo e plasticamente più completo come uno spazio animato.
Nel 1949 Gjon Mili nel fotografare Picasso, mentre rappresenta una soluzione formale (animale selvatico) attraverso l’uso della luce, individua un punto di vista spazio-temporale preferenziale nel rappresentare questo evento; allo stesso modo potremmo controllare la multidimensionalità dell’architettura.
Simulando graficamente la scena, possiamo individuare sinteticamente l’evento e le possibili relazioni che si sottengono tra le parti.(ridisegnando, scomponendo,ricomponendo,colorando)
Lavorando su ciò che si trasforma, orientiamo possibili direttrici di sviluppo del nostro percorso progettuale simulando la presenza o assenza di alcuni elementi che costituiscono parti del nostro organismo architettonico. Reiterando queste operazioni possiamo rispondere ad ulteriori incrementi di complessità fino a raggiungere una ricomposizione di nuovo equilibrio.
Attribuendo volumi, materiali, programmi
funzionali e trasgredendo le considerazioni fatte simuliamo le nostre
ipotetiche scelte e ricomponiamo ottenendo differenti scenari-progetti.
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