LA FORMULAZIONE DEGLI OBIETTIVI IN RELAZIONE AL PROPRIO IMMAGINARIO DI RIFERIMENTO, HA LA CAPACITA' DI RENDERE RICONOSCIBILE LA PROPRIA ARCHITETTURA



"Ciò che per me è architettura si identifica in un processo che partendo da obiettivi formulati inizialmente permetta di arrivare a esiti di volta in volta autentici e unici, come risultato di una interazione/trasformazione delle risorse e delle innovazioni, creando un legame tra reale e immaginario"

La mia architettura deve essere:


DINAMICA
L'architettura si muove in uno spazio di volta in volta con diverse sfaccettature.
L'architettura vive in uno spazio tridimensionale e comunica con tutto ciò che le sta attorno cogliendolo in ogni momenti a 360°, così come essa stessa è catturata, compresa e manipolata dall'osservatore a 360°.
Non esiste una direzione privilegiata e obbligata, ma il fruitore conoscesce l'architettura nella sua totalità solo percorrendola. L'architettura è come un girasole: non assume una posizione fissa, ma si sviluppa ruotando su se stessa nell'atto di catturare tutto ciò che è in grado di percepire.
EMERGENTE
L'architettura nell'atto di partecipare simultaneamente a ciò che avviene all'interno e all'esterno,si erge, si protende a catturare e a farsi catturare. L'architettura non vive in uno spazio contenuto e definito, ma tende a sporgersi, a mettersi in evidenza. Si innalza emergendo dal terreno stesso come una sua creatura naturale che ha affondato le radici per poi ergersi verso l'infinito.



ATTRAENTE
Qualunque architettura ha una propria identità riconoscibile capace di attrarre l'osservatore a conoscerla. Non deve passare inosservata, ma essere in grado sempre di creare stimoli ed emozioni, pur senza mutare il proprio aspetto estetico.

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