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I volumi dell'architettura, a mio avviso, dovrebbero essere movimentati, non monotoni. Porto come esempio le architetture di:


   Peter Eisenman, con i loro volumi frantumati, irregolari, appunto movimentati;






Wright, la casa sulla cascata, con i suoi volumi cosi regolari ma spazialmente movimentati.




Come sono sovrapposti i volumi: ci sono volumi a  forma di parallelepipedo con esattamente le stesse dimensioni, sovrapposti l'un l'altro in modo ortogonale. Il volume superiore sporge rispetto a quello inferiore di 2/3 della sua altezza da un lato, di metà della sua lunghezza dall'altro lato. La stessa regola vale per il volume inferiore. I volumi sono staccati l'un l'altro della loro altezza. Le dimensioni dei volumi sono: larghezza=4 volte l'altezza, lunghezza=2.5volte la larghezza.

Come sono rapportati volumi con estensioni direzionali differenti: i volumi si intersecano tutti con angoli retti, il corpo orizzontale sporge rispetto a quello verticale con rapporto aureo.

(C'è un corpo in verticale da cui tutti gli altri partono. I parallelepipedi si incastrano e si tagliano l'un l'altro.)

Come sono stati scelti i materiali: il corpo verticale, diverso dagli altri per direzione di sviluppo, è anche diverso dal punto di vista materico.


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