..sento dal mio letto suondiare l'orologio della torre.Rimembranza di quelle notti estive nelle quali essendo fanciullo e lasciato in letto e in camera oscura,chiuse le sole persiane,tra la paura e il coraggio sentiva battere un tale orologio.O pura sensazione di silenzio trasportata  alla profondita' della notte o del mattino ancora silenzioso e all'eta' consistente.
Recanati 1820
Leopardi 
"Zibaldone"

domenica mattina.. 
il suono lontano delle campane..(messa delle 10:00!),in cucina il rumore del vapore del ferro da stiro e la mia mamma sorridente, 
quel profumo tutto suo della pelle... le risate sguaiate dei cartoni in sottofondo e subito 
l'inizio del grande rito: 
due cucchiai di orzoro,uno di zucchero..aggiungendo il latte bollente un po' alla volta... 
si' perchè altrimenti rimangono tutti i grumi .. 

..ecco che inizia a formarsi quella cremina 
è quasi un peccato aggiungere altro latte,poi perde un po' l'esssenza del suo sapore... 
 



..Dovremmo invece apprezzare ogni presente sopportabile,anche quello quotidiano che lasciamo trascorrere con tanta indiffidenza,e che anzi spingiamo via impazienti,sempre memori che in questo stesso momento esso trasmigra in quell'apoteosi del passato dove,circonfuso da una luce imperitura,sara' conservato dalla memoria per rappresentare un oggetto di profonda nostalgia quando un giorno la memoria,specialmente nelle ore brutte,ne sollevera' il velario.
Schopenauer
"Aforismi sulla saggezza del vivere"
 
Un oggetto qualunque,per esempio un luogo,un sito,una campagna,per bella che sia se non desta alcuna rimembranza,non e' poetica punto a vederla.La medesima,e anche un sito,un oggetto qualunque,affatto impoetico in se',sara' poeticissimo a rimembrarlo.La rimembranza e' essenziale e principale nel sentimento poetico,non per altro se non perche' il presente,qualche'egli sia,non puo' essere poetico;
e il poetico,in uno o nell'altro modo,si trova sempre consistere nel lontano, nell'indefinito,nel vago
Recanati 1828
Leopardi
"Zibaldone"
 

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