AUTOCRITICA e INCREMENTO DI COMPLESSITA':
Nella generazione dei miei primi scenari mi sono reso conto che gli obbiettivi che mi ero predisposto erano stati sufficientemente soddisfatti, ma ho riconosciuto anche che gli stessi scenari erano limitati da qualcosa.
Ho deciso così di introdurre un' altro aggettivo,"versatile", il quale mi avrebbe permmesso di introdurre un ulteriore tipo di complessità all' interno del mio paradigma.
In questo modo mi sono reso conto che l'ombrello che avevo progettato aveva delle limitazioni. Per esempio in certe occasioni l'imbragatura sarebbe potuta risultare scomoda (es: se si é vestiti eleganti) da indossare e per questo motivo l'ombrello doveva potere essere anche usato senza imbragatura. Inoltre mi ero accorto che l'ombrello così pensato forniva una buona copertura solo al singolo e quindi era necessario trovare un modo per adattare l'ombrello affinche offrisse una discreta protezione anche a due persone, la soluzione è stata quindi lo "snodo".
Un ulteriore aumento di complessità l'ho incontrato nella scelta dei materiali di rivestimento della cupola che dovevano rispettare i miei obbiettivi.
Infine l'ultima grave limitazione che ho riscontrato é il fatto che l'ombrello. in quanto tale, sarebbe dovuto servire solo come protezione dalla pioggia. Ho pensato così ad un ulteriore incremento di complessità che rispondesse precisamente all' ultimo obbiettivo che avevo scelto. Trovai la soluzione nell' utilizzo di particolari materiali per il rivestimento della cupola. Utilizzando infatti materiali che oltre alla caratteristica dell' impermeabilità, sono anche bianchi riflettenti o semiopachi, l'ombrello si trasforma da strumento di protezione dalla pioggia, a strumento di polarizzazione e diffusione della luce, sempre comodo e funzionale per chi si occupa di fotografia.
 
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