IDENTITA' COME POETICA  

Il mondo ci vorrebbe come tante marionette identiche, tutti stereotipati. Ma non potrà mai succedere finchè l' uomo crederà in se stesso e nei propri sogni. 
La mia coscienza per la lettura del mondo penso sia nata da poco: nel mio incontro con una bella signora: la Montagna.
In essa mi piaceva perdermi, fondermi, misurarmi. In essa ho capito il senso della fatica. Con essa ho inteso il piacere e la felicità che deriva dalle piccole cose. Da essa ho imparato ad aspettare, ad accontentarmi ma sempre nell'attesa di qualcosa di grandioso. Per essa avevo deciso di vivere. Per fortuna é vero che non si finisce mai di imparare, di crescere e dare il giusto peso ad ogni cosa. E la Montagna da amante maliziosa, sbarazzina ed irrequieta é diventata amica pronta ad ascoltare e consolare. La vita quotidiana é dura e spietata ed é facile perdere quella dose di ottimismo che ti permette di affrontarla a testa alta senza soccombere. Ed é pure facile lasciarsi trascinare dagli eventi. E questa é anche una situazione di comodo: non dover nemmeno scegliere. Ma non ne vale la pena. E' più significativo porsi ambiziosi obbiettivi da raggiungere e mettere tutto il proprio impegno in essi; é più bello avere dei bei sogni da concretizzare che vivere nella sterilità della inattività. E se tali sogni possono provocare a volte tanta confusione, perché sono troppi o non si realizzano, é pure vero che se ne troverà sempre qualcuno che da significato alla propria opera: il sogno diventa IDEALE.